Enna cambia verso. In peggio, verosimilmente. Almeno secondo Rosario Crocetta, ex sindaco del capoluogo di Provincia ed oggi parlamentare europeo, che vede negativamente l’idea del collega di partito Vladimiro Crisafulli di candidarsi nelle terre siciliane. Incandidabile. Tale era diventato Crisafulli alle elezioni politiche del 2013.
Così lo avevano liquidato i garanti dem: “Necessario il ricorso a valutazioni per la tutela dell’immagine e dell’interesse generale del Pd”. Quali accuse avevano portato il ras siciliano ad essere escluso dalla corsa per Camera e Senato? Un rinvio a giudizio per abuso d’ufficio e per concorso esterno in associazione mafiosa (posizione però subito archiviata). Un’interdizione per cariche esterne col Pd che, tuttavia, non lo ha demoralizzato. Infatti Crisafulli si è candidato – ed è stato eletto con il bulgaro risultato di 98,5% – come coordinatore dem provinciale.
Scontro Crocetta-Crisafulli
Poi l’imprimatur di Raciti, ex segretario dei Giovani Democratici e segretario regionale di partito: “Le eventuali opposizioni dovranno essere solo sul piano politico, su altri piani non potranno essere accettate”. La voce fuori coro, tuttavia, viene da Rosario Crocetta: “Si può fare finta che Crisafulli possa candidarsi a sindaco di Enna: guai a porre il problema, tanto per un politico l’importante è ottenere i consensi”.
Il diretto interessato, però, si difende dalle accuse: “Renzi e Faraone non vogliono la mia candidatura? Ma io voglio essere il candidato del Pd ennese, che le assicuro non è fatto da imbecilli. Venerdì verranno qua Raciti e Zambuto (quest’ultimo presidente del Pd regionale, ndr) che non mi sembrano essere contrari ad una mia candidatura. Che poi perché non mi dovrei candidare? Io sarei impresentabile? E perché? Nel 2013 avevo un procedimento penale in corso, ora quel procedimento si è chiuso, punto”.