Yemen: l’Arabia Saudita attacca i ribelli Houthi per difendere il governo legittimo del Presidente Hadi.
I raid su Sana’a
L’annuncio è arrivato nella notte di mercoledì, durante la conferenza stampa di Adel Al Jubair, ambasciatore di Riyad negli Usa: l’Arabia Saudita ha dato il via all’operazione “Storm of Resolve”; obiettivo: contrastare i ribelli Houthi che hanno preso il potere con la forza nello Yemen. “Faremo di tutto per tutelare il legittimo governo yemenita” ha detto Al Jubair.
Secondo quanto riferisce l’emittente televisiva saudita Al Arabiya: Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Kuwait, Qatar, Giordania, Marocco e Sudan invieranno i propri aerei, Egitto, Giordania e Pakistan hanno assicurato il loro appoggio a un’eventuale operazione di terra. Supporto logistico e di intelligence da parte statunitense.
Riad Yassin, ministro degli Esteri yemenita, ha accolto con favore l’annuncio: “speriamo che gli Houthi ascoltino il suono della ragione, ci hanno costretto a farlo”. Era stato Abdradduh Monsour Hadi, Presidente dello Yemen, al momento nascosto in una località ignota, a chiedere al Consiglio di Cooperazione del Golfo e alla Lega Araba di intervenire a favore del governo contro i ribelli sostenitori dell’ex Presidente Saleh.
La reazione iraniana
Gli Houthi, ribelli sciiti profondamente radicati nelle regioni settentrionali dello Yemen, possono contare sull’appoggio dell’Iran, guida sciita nel mondo. Teheran non ha mai confermato un supporto diretto alle milizie, tuttavia, sembra chiaro che i raid rispondano all’esigenza della maggioranza dei paesi sunniti di arginare la crescente influenza iraniana nella penisola araba.
A conferma di ciò le pronte dichiarazioni di Javad Zarif, ministro degli Esteri iraniano, che ha pubblicamente criticato l’intervento militare messo in campo dai sauditi: “i raid dovrebbero fermarsi immediatamente sono un duro attacco alla sovranità dello Yemen”. Il ministro ha aggiunto che i raid “non faranno altro che aumentare lo spargimento di sangue”, da parte sua l’Iran propone con urgenza “il dialogo tra le diverse fazioni yemenite senza interventi esterni”.
“Abbiamo sempre messo in guardia i paesi arabi e l’Occidente – così Zarif ha concluso il suo intervento al canale televisivo iraniano Al Alam – con questi giochetti miopi si fa il gioco di al Qaeda e del Daesh (acronimo in arabo usato per indicare l’Isis, ndr)”.