Elezioni Regno Unito: ieri sera si è tenuto il primo confronto televisivo tra il premier Cameron e lo sfidante laburista Miliband in vista delle Parlamentari del 7 Maggio.
Scontro indiretto
Il dibattito, in onda ieri sera su Channel 4 e Sky, tra il premier conservatore David Cameron e lo sfidante laburista Ed Miliband non è stato un vero e proprio “dibattito”. Almeno se per quest’ultimo si intende quello “all’americana” in cui i candidati parlano direttamente, “faccia a faccia”, entrando nel merito delle questioni poste da un moderatore.
Il confronto di ieri si è svolto diversamente: il primo a parlare è stato Cameron che per 18 minuti ha risposto alle domande del giornalista Bbc Jeremy Paxman, successivamente il premier ha risposto, sempre per 18 minuti, alle domande poste dal pubblico presente in studio; ordine inverso per Miliband che prima ha risposto alle domande del pubblico e poi a quelle di Paxman.
Jeremy Paxman, “vecchia guardia” Bbc, è noto per la sua “aggressività”, giornalisticamente parlando è ritenuto addirittura “crudele”: il The Guardian ha descritto la sua performance come quella di una “bestia feroce che esce dalla gabbia dopo troppo tempo in cattività”.
Cameron in difficoltà
Paxman ha attaccato Cameron “a tutto tondo”, il premier per la maggior parte del tempo a sua disposizione ha scelto di incassare. Il giornalista ha accusato il primo ministro di aver fatto poco per ridurre le disuguaglianze; “riuscirebbe a vivere con uno zero-hours contract?” lo ha provocato Paxman riferendosi a quella sorta di “contratto a chiamata” che vessa oltre 700mila cittadini britannici.
Paxman ha poi proseguito chiedendo dove il premier abbia intenzione di tagliare i 12 miliardi di sterline per far quadrare il bilancio come promesso, Cameron sostanzialmente ha replicato ammettendo di non averne la più pallida idea. Ancor più chiaramente ha ammesso di non essere riuscito a ridurre l’immigrazione, altra promessa, per poi annunciare un prossimo referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Ue.
Il terzo gode
Ed Miliband, leader dei laburisti, ha aspramente criticato le politiche dei conservatori: se andranno al governo i laburisti non toccheranno istruzione e sanità – ha detto Miliband – alla domanda di Paxman che suonava più o meno “come eviterete i tagli facendo quadrare i conti?”, Miliband non ha saputo replicare con precisione “vedremo quando saremo al governo”.
Passando alla politica estera, Paxman gli ricorda che in molti pensano che “lei non sia abbastanza tosto (tough, ndr)” nel senso che “se si incontrasse con Putin, la ritroveremmo in pezzi sul pavimento”. A Miliband è bastato ricordare quella volta in cui si oppose a Obama che voleva bombardare la Siria per incassare un sonoro applauso.
Alla fine, dicono i sondaggisti, a spuntarla di poco è stato proprio Miliband mostratosi molto più combattivo di Cameron che, d’altra parte, doveva rispondere dell’attività di governo. Tuttavia, sempre secondo il The Guardian, se oggi si fosse andati alle urne i britannici non avrebbero avuto dubbi su chi votare: Jeremy Paxman.