La spending review non è finita in soffitta, assicura Yoram Gutgeld, che ha da poco sostituito Carlo Cottarelli come commissario del governo alla revisione della spesa. Dai trasporti alla sanità, “ora si riparte” – dice Gutgeld, intervistato da La Repubblica – e il metodo sarà “quello dei costi e fabbisogni standard, e della trasparenza in rete”. Le proposte di Cottarelli saranno online nei prossimi giorni e l’entità dei futuri tagli verrà decisa “in base al Documento di economia e finanza, che stiamo preparando. L’ottica degli interventi sulla spesa sarà almeno biennale”. “La revisione – precisa – sarà diversa rispetto al passato: sarà di riduzione, ma anche di riallocazione e riqualificazione della spesa. Per quanto riguarda le pensioni, abbiamo valutato la questione e la decisione politica è stata di non riaprirla”.
Stesso discorso per gli enti locali, ai quali “abbiamo già chiesto molto”, mentre “ora dobbiamo dare più attenzione allo Stato centrale – prosegue Gutgeld – rivedere la spesa dei ministeri e tutto il settore trasporti e infrastrutture, dove spendiamo con un’efficienza certo non ai massimi. Bisognerebbe razionalizzare la presenza territoriale dello Stato centrale fra questure, prefetture, provveditorati agli studi, corpi di polizia. Poi ci sono gli incentivi alle imprese”.
Spending review: trasporti e sanità
L’obiettivo, aggiunge Gutgeld, è di risparmiare 10 miliardi per il 2016. “Abbiamo un trasporto pubblico locale con molte sovrapposizioni, un utilizzo inefficiente dei mezzi e molti più sussidi che per esempio in Germania. Per garantire prezzi dei biglietti altrettanto contenuti, in Italia lo Stato, cioè il contribuente, deve pagare di più”, quindi il trasporto pubblico “va reso più efficiente e aperto alla concorrenza”. Sulla sanità, Gutgled afferma di essere d’accordo con il ministro Beatrice Lorenzin: “Useremo costi e fabbisogni standard”.