Forza Italia, l’idea di Berlusconi: Mara Carfagna leader
Forza Italia, l’idea di Berlusconi: Mara Carfagna leader. È questa l’ultima indiscrezione sul futuro del centrodestra filtrata attraverso le pagine del Corriere in un articolo di Francesco Verderami. Nel centrodestra i protagonisti principali sono sempre due: Salvini ed il redivivo Berlusconi. Due galli in un pollaio, se è concesso l’uso della metafora, ci stanno stretti.
Il leader del Carroccio è pronto a rubare la scena al vecchio leader dei moderati italiani. Berlusconi non vuole farsi da parte. Le Regionali incombono e, per entrambi, sarà meglio non rischiare una ulteriore sconfitta: l’alleanza c’è ma non si vede, o quasi. I numerosi incontri fra i due leader vengono puntualmente smentiti da entrambe le parti, ma alla fine un punto di incontro lo si troverà prima del voto.
Berlusconi attende
Berlusconi intanto si mostra paziente e attendista. Da lui è sempre lecito aspettarsi che possa estrarre il coniglio dal cilindro. Un colpo di scena come accadde per le elezioni del 2006: una clamorosa e poco pronosticabile rimonta elettorale contro il nemico di sempre Romano Prodi.
Avversari in casa
Ora i nemici o, meglio, i non amici Berlusconi sembra averli in casa propria. Fi sembra divisa nelle diverse correnti di quanti ambiscono a sedersi sulla poltrona del vecchio leader. Tra questi il più in vista è senz’altro Raffaele Fitto. All’ex governatore della Puglia, l’ex Cavaliere potrebbe voler riservare le colpe di una eventuale sconfitta elettorale. Per questo motivo lo starebbe spingendo fuori dal partito. Ma da Fi potrebbe nascere anche la corrente autonoma capeggiata da Verdini. In molti considerata una sorta di rudere del patto del Nazareno ma anche l’unico possibile anello di giunzione tra Berlusconi e il premier Renzi.
“Meglio pochi ma buoni”
A conti fatti, Berlusconi avrebbe intorno a sé terra bruciata. Ma per l’ex Cavaliere sembra valere il motto “meglio pochi ma buoni”, dove i buoni sono quelli fedeli. È tra i fedelissimi di Berlusconi Mara Carfagna. Il fondatore e leader di Forza Italia avrebbe individuato in lei il suo possibile successore. Un distacco netto col passato. Una cambio generazionale deciso. Sarebbe questa l’idea di Berlusconi per il futuro del centrodestra italiano.
I cocci del centrodestra
È un centrodestra nel quale, per usare un eufemismo, si fa fatica ad individuare un’unione di intenti come quella che è stata nel recente passato berlusconiano. Al centro Ncd ed Udc sono ormai pronti a fondersi in Area popolare e ad accogliere Tosi appena scappato dalla Lega di Salvini. Dall’altra parte la destra, in passato sotto la sigla di An, coltiva il sogno di riunire le attuali dieci sigle nel sogno “Terza Repubblica”.
Tutti vittime, o quasi, dell’asso piglia tutto Renzi. Ha irrotto sulla scena rosicchiando voti e consensi a destra e a sinistra. Il suo Pd è nel Pse ma allo stesso tempo si è fatto promotore del Jobs Act. Agli altri non restano che le briciole. Briciole o, meglio ancora, i cocci delle alleanze che furono. Rimetterli insieme è forse l’unica via per costituire un avversario del Pd credibile.