Luigi Di Maio del M5S stronca Maurizio Landini che sabato ha organizzato con la Fiom una manifestazione di protesta contro il Jobs Act del Governo Renzi. “Noi collaboriamo con chi può essere utile. Non vedo come possa esserlo Maurizio Landini, che non ha voti in Parlamento e rappresenta un mondo da cui siamo totalmente distanti”. Lo afferma a Repubblica il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che esclude ogni ipotesi di dialogo tra il Movimento 5 stelle e il leader della Fiom.
Di Maio: “Landini non ha i numeri”
Sull’ipotesi di fronte comune fra Cinquestelle e Coalizione sociale su reddito di cittadinanza e Jobs Act, Di Maio osserva che “per fare approvare il reddito di cittadinanza ci servono i numeri. Sono tutti i benvenuti, ma Landini non ne ha. In più, non si è capito nulla di quello che vuol fare. È un nostalgico, ha come punto di riferimento vecchie ideologie: la falce e il martello, l’esaltazione del sindacato come mediazione necessaria tra Stato e cittadini”.
Su Riforma Rai
Sul fatto che su Landini sembra pensarla come Matteo Renzi, Di Maio spiega: “La differenza tra noi e Renzi la vediamo nella riforma della Rai. Il premier vuole togliere di mezzo tutto quel che non è se stesso, vuole solo comandare. Noi invece avviciniamo le istituzioni ai cittadini attraverso strumenti di democrazia diretta”.
Di Maio su referendum Jobs Act
Di Maio esclude di collaborare con Landini anche su un referendum per abrogare il jobs act. «Il Jobs Act va cancellato, quello che vuole fare Landini al riguardo, però, non l’ho capito. È un metodo, avvolgere di mistero le proprie intenzioni per attirare i media. Quella legge pensiamo ad abrogarla in Parlamento. E se sarà necessario un referendum, non è detto che a promuoverlo sia la coalizione sociale della Fiom”.