Berlusconi sindaco di Milano. Una fantasiosa suggestione che ha ingolosito non pochi esponenti del centrodestra – da Mariastella Gelmini (“Magari… sarebbe il miglior interprete di Milano e della sua capacità di costruire e di guardare avanti”) a Lucio Malan (“E’ una scelta che deve fare lui: sarebbe un ottimo sindaco”) – e “scompaginato” i piani di Giuliano Pisapia. Giorni fa, l’attuale sindaco di Milano aveva detto che non si sarebbe ricandidato per il 2016. Ma la notizia della ri-discesa in campo berlusconiana potrebbe fargli cambiare idea, esortandolo ad inseguire un secondo mandato. “Se si candida Berlusconi, mi candido anch’io”, ha rivelato Pisapia – scherzando – nel corso della puntata di Otto e Mezzo andata in onda ieri.
Ronzulli (FI): “Silvio non si candida”
La candidatura di Silvio Berlusconi a Palazzo Marino, al momento, resta confinata nell’ambito della “fantapolitica”. Ospite di Agorà su Rai Tre, Licia Ronzulli di Forza Italia ha escluso questo scenario: “Berlusconi presto ci darà grandi sorprese, ma non si candida a sindaco di Milano”. La corsa del leader di FI è “un’ipotesi che al momento non trova riscontri nella realtà, anche se Milano è la sua città, qui ha vissuto, qui ha lavorato, qui è nata Forza Italia. È lui – prosegue Ronzulli – che ha scelto Albertini e la Moratti che sono stati degli ottimi sindaci. Sono sicura che anche questa volta saprà fare una buona scelta”.
“Non si capisce da dove sia uscita questa suggestione giornalistica – aggiunge l’europarlamentare forzista – ma posso dire che non lo farà perché ci ho parlato ieri. In questo momento diciamo che la questione non è sul tavolo”.
Ma sono soprattutto le note vicende giudiziarie a tenere imbrigliato l’ex Cavaliere. Per effetto della legge Severino, infatti, Berlusconi resta incandidabile fino al 2017 (le elezioni per rinnovare la giunta milanese avranno luogo nel 2016): discorso chiuso, insomma.
Salvini: “Prima il progetto, poi il nome”
Il leader della Lega, Matteo Salvini, non ha mai nascosto il suo desiderio di ricoprire la carica di primo cittadino del capoluogo lombardo. Il rapporto con Berlusconi, volendo usare un eufemismo, non rientra proprio nello schema dell’idillio: e l’idea dell’ex premier alla guida di Palazzo Marino potrebbe essere un boccone troppo amaro da mandare giù. “Il nome viene dopo – dice il segretario del Carroccio ai microfoni di Radio Padania – Prima vengono il progetto, il programma e un’idea di Milano”.