Stati Uniti, Obama perde popolarità in vista delle midterm elections
Secondo un sondaggio promosso dal quotidiano The Washington Post e dal network televisivo ABC (American Broadcasting Company), il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha perso il 5% di popolarità, raggiungendo soltanto il 41%. Si tratta del minimo storico da quando è in carica e, rispetto a pochi mesi fa, si registra un notevole calo: infatti, durante i primi tre mesi del 2014, la sua popolarità era stimata al 46%. Secondo la ricerca, il 42% della popolazione apprezza la politica economica condotta dal Presidente statunitense, mentre appena il 37% il suo impegno nella riforma sanitaria e il 34% alle prese di posizione in merito alla crisi in Ucraina.
La condotta in politica estera incide parecchio sul consenso popolare: l’opposizione repubblicana ha sollevato numerose critiche a tal proposito, accusando l’amministrazione Obama di aver causato la perdita della leadership statunitense nel mondo. L’approccio alle crisi in Ucraina, in Siria e in Libia, il peggioramento dei rapporti sia con il mondo arabo sia con Israele, i tentativi di contenimento nei riguardi della Cina, sono stati considerati come eccessivamente moderati dall’opposizione.
D’altra parte, Obama ha difeso le proprie scelte commentando: “Perché tutti sono così desiderosi di usare la forza militare dopo che abbiamo appena attraversato un decennio di guerra con costi enormi per le nostre truppe e il nostro budget?”. D’altronde, il piano dell’amministrazione Obama prevede che nel 2015 il budget delle spese militari si riduca a 670 miliardi annuali: l’obiettivo è tagliare 500 miliardi di spese militari nei prossimi dieci anni, pertanto rivedere la strategia militare statunitense che, fino a poco tempo fa, prevedeva la possibilità di combattere due conflitti di rilievo contemporaneamente.
Nel frattempo, gli Stati Uniti rischiano di perdere un’altra guerra, ma in campo economico. Infatti, secondo il quotidiano britannico The Financial Times, già nel 2014 gli Stati Uniti saranno “sorpassati” dalla Cina che, in largo anticipo rispetto alle previsioni, sarà la prima economia al mondo. Un primato che gli statunitensi detengono dal 1872…