Elezioni Regionali, in Liguria spunta la candidatura di Toti per il centrodestra. Sarebbe il frutto di un accordo non troppo segreto tra il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e quello del Carroccio, Matteo Salvini. Un accordo che imporrebbe di fatto a Edoardo Rixi, attuale candidato designato dallo stesso Salvini, di fare un passo in dietro. Il centrodestra ligure insorge: “Non vogliamo candidati paracadutati dall’alto”. Toti, sicuro, avanza: “Mai un leghista alla guida della Regione Liguria”. Rixi, dal canto suo, risponde: “I liguri non voteranno un non ligure come Toti”.
Toti ribadisce centralità Fi nel centrodestra
La candidatura del consigliere politico di Berlusconi non è affatto ufficiale. Lui stesso prova ad evitare qualsiasi dichiarazione in merito. Eppure, stuzzicato da ilfattoquotidiano.it si è lasciato andare a qualche anticipazione: “In una Regione come la Liguria, devastata dal malgoverno del Pd e dallo scandalo delle primarie, dobbiamo scendere in campo per vincere. Non ci sarà quindi una coalizione a traino leghista. E’ necessario rispettare certi equilibri e Forza Italia, federando le varie forze, ha sempre garantito pari dignità a tutti i suoi alleati, grandi e piccoli”. A ribadire, ancora una volta, la centralità ed il peso di Fi nel centrodestra.
Botta e risposta tra Toti e Rixi
Toti prova anche a rispondere all’accusa di Rixi su suo non essere ligure ricordando di aver trascorso un periodo della propria vita a La Spezia: “Non sono un estraneo in Liguria. E sono stato eletto a Bruxelles anche con i voti dei liguri. Rixi? Mai visto in vita mia. Me ne parlano come una persona molto impegnata e corretta. Avrebbe tutti gli atout per governare bene”.
Rixi precisa di non avere nulla di personale contro l’europarlamentare azzurro ma avverte: “Conosco i nostri elettori, gente che non ama le novità, noi liguri siamo conservatori, persino a sinistra continuano a votare il Pd… Non sono certo che sceglieranno per un candidato che arriva da fuori”.
Lega e Fi appoggeranno Toti
Il frutto dell’accordo tra Berlusconi e Salvini non sarebbe stato ancora reso ufficiale proprio a causa dei malumori delle province liguri. La fonte citata dal Fatto, volutamente rimasta anonima, svela anche altri retroscena: “In Veneto Forza Italia appoggerà senza riserve Luca Zaia. In Campania la Lega si è impegnata a non presentare liste di disturbo a Forza Italia. In Toscana, dove le probabilità di vittoria sono oggettivamente ridottissime, ciascuno andrà per conto proprio. In Liguria, Lega e Forza Italia appoggeranno unitariamente Giovanni Toti”. Il cambio in corsa sarebbe stato dettato dalla attuale condizione politica di Rixi: risulta infatti indebolito dall’inchiesta della procura sulle spese pazze della regione nella quale sarebbe anche indagato per peculato. Ovvio l’intento dei forzisti, oltre che di provare a riaffermare la propria leadership all’interno del centrodestra, di contenere l’avanzata della Lega Nord. La partita è tutt’altro che chiusa e la strada che porta alle Regionali è ancora lunga.
Salvini: “Toti? Una brava persona”
Salvini stesso, invitato a commentare l’ipotesi della candidatura di Toti in Liguria, si è limitato a dire: “Una brava persona”. Non una conferma, ma nemmeno una smentita. Il leader delle camicie verdi è orgoglioso del peso politico che il Carroccio va via via acquisendo. Non ultimo il passaggio dell’ex parlamentare Ncd, Barbara Saltarmartini, passata dal gruppo misto alla Lega Nord. Salvini avverte: “Nelle prossime settimane il gruppo della Camera crescerà ulteriormente perché ce l’hanno chiesto. C’è qualcuno che perde pezzi”. Sulla possibilità di una possibile alleanza con Forza Italia in cui sia la Lega a dettare i tempi e i modi dell’azione politica, il segretario del Carroccio precisa: “Noi siamo con chi fa opposizione seria al governo Renzi, poi vediamo dal primo giugno, numeri alla mano come costruire un’alternativa”.
Polemiche in Fi per cambi casacca
Intanto Forza Italia si trova a fare i conti con i cambi di casacca di alcuni suoi parlamentari e delle conseguenti polemiche. Protagonista ed animatore della polemica, Giovanni Toti, che in merito all’uscita dal partito di Sandro Bondi e Manuela Repetti, ad Agorà su Rai3 ha detto: “Cambiare casacca già di per sé non è onorevole. Se uno lo fa, dovrebbe dimettersi anche da rappresentate parlamentare della gente che lo ha votato. Mi risulta più disdicevole se viene fatto dando lezioni di moralità, di etica e di politica. Questo lo trovo al di là del bene e del male. Se uno non si trova più in un partito, può non avere il coraggio di dimettersi da parlamentare, io giustifico tutto. L’uomo è fragile di natura”.
Repetti: “Ormai è una faida tra correnti”
Nel corso della stessa trasmissione, era stata proprio la Repetti, ormai ex senatrice azzurra passata al gruppo misto, a puntare il dito contro il “cerchio magico”: “Berlusconi ha fatto l’errore di delegare a persone che non hanno né l’autorevolezza, né il consenso del resto del partito. Purtroppo hanno preso piede approfittando del momento di difficoltà del presidente”. Poi la replica alle parole dell’europarlamentare azzurro: “Non accetto da Toti di sentirci dire che per coerenza avremmo dovuto dimetterci anche da senatori mi sento coerente ad essere uscita, anche perché è Forza Italia ad essere cambiata rispetto al programma che aveva portato agli elettori. Non ce ne siamo andati per paturnie personali”. E avverte: “Ormai è una faida tra correnti e io non voglio partecipare a questo massacro”.