L’arrivo della Primavera porta nuovi cambi di casacca, in una legislatura che ha già al suo attivo un invidiabile numero di transfughi. Come ha riportato il recente dossier di OpenPolis (datato 16 marzo), nei due anni di legislatura, sono stati 235 i cambi di gruppo che hanno coinvolto 185 parlamentari, quasi uno su cinque. Numeri record, destinati a crescere ulteriormente.
Scelta civica fa campagna acquisti
Due sono, infatti, le recentissime novità a proposito. Il primo deputato in questione è Ivan Catalano, eletto in Lombardia con il Movimento Cinque Stelle, che nel giro di un paio di anni si accasa nel suo quarto gruppo parlamentare. Nel febbraio 2014, Catalano lasciò i grillini accusandoli di scarso senso della democrazia, entrando così nel gruppo misto.
Aderì poco dopo alla componente del PLI (sempre nel misto) dove è rimasto fino a ieri, quando – per bocca del segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti – è arrivato l’annuncio dell’ingresso di Catalano nelle fila del suo partito, appena una settimana dopo quello di Paola Pinna, anch’essa ex grillina. E a chi lo accusa di un passaggio dettato da opportunismo, Catalano (che è anche consigliere comunale a Busto Arsizio) risponde chiaramente: “Da oltre un anno il mio operato rispecchia un percorso liberale. La mia decisione nasce da questa convergenza di obiettivi”. Eppure Grillo non ci avrebbe mai creduto se qualcuno, nel febbraio 2013, gli avesse detto che alcuni dei suoi sarebbero passati proprio con il partito erede della tanto odiata “lista Monti”.
Anche Salvini aumenta i numeri
C’è poi chi fa proselitismo non solo tra la gente, ma anche in Parlamento. Si tratta di Matteo Salvini, il leader del momento. L’abbandono dei sei parlamentari (tre deputati e tre senatori) legati a Tosi – concretizzatosi appena una settimana fa – non indebolisce il Carroccio, che ha già recuperato almeno un membro a Palazzo Montecitorio. Si tratta di Barbara Saltamartini, il cui ingresso nella Lega era stato comunque preannunciato da qualche settimana.
L’arrivo della Saltamartini (romana, già An, poi Pdl e Nuovo Centrodestra) costituisce un’altra conferma della prospettiva sempre meno “padanocentrica” che Salvini sta imprimendo al partito. Ed è proprio il segretario federale ad annunciare nuove imminenti adesioni (la Saltamartini ha parlato di “otto nuovi consiglieri municipali di Roma”, mentre il consigliere comunale Marco Pomarici è già passato dall’Ncd alla Lega qualche mese fa), non tralasciando comunque l’ipotesi della creazione di un gruppo unico con i Fratelli d’Italia, con i quali l’intesa si fa sempre più solida. Quanto ai futuri aderenti, si parla di qualche forzista disilluso da Berlusconi o perfino di altri alfaniani, mentre resta tra i più accreditati anche l’ex grillino Walter Rizzetto, che ha preso parte alla manifestazione nazionale di Fratelli d’Italia tenutasi a Venezia lo scorso 7 marzo.
A margine di questi due passaggi completi, vi è poi un altro strappo clamoroso. quello di Sandro Bondi e della sua compagna Manuela Repetti, entrambi senatori, che ieri hanno abbandonato Berlusconi dopo esserne stati dei fedelissimi per decenni. Anch’essi sono entrati nel Gruppo Misto, ormai divenuto un limbo dove molti deputati stazionano per un periodo più o meno breve prima di accasarsi presso il nuovo partito prescelto, al fine di fugare accuse di camaleontismo. Un esempio recente è stato quello del gruppo di dissidenti Sel guidati da Gennaro Migliore, i quali hanno fatto parte del gruppo Misto per meno di cinque mesi, per poi ufficializzare un ingresso nel Pd ormai previsto da tempo.
Viste le premesse, l’elenco dei cambi di poltrona è dunque destinato ad ingrossarsi ancora. Prevedibilmente, a vantaggio dei partiti che saranno premiati dalle urne già a partire dalle prossime elezioni regionali.