L’Istat ha diramato i dati del bilancio dello Stato italiano relativi all’anno 2014. Secondo l’istituto nazionale di statistica, l’anno scorso si è chiuso con un rapporto tra deficit e Pil al 3%, con una crescita delle entrate dello 0,6% cui ha fatto da contraltare una spesa maggiore dello 0,8% e con una pressione fiscale al 43,5%, 0,1 punti percentuali in più dell’anno prima. Sulle cifre il responsabile economico del Partito democratico, Filippo Taddei, ha prontamente replicato via twitter, visto che il bonus degli 80 euro è stato calcolato come un aumento di spesa e non come una diminuzione di tasse.
Nel ’14 tasse più basse di ’12 e ’13. @istat_it tratta 80euro come spesa, non tasse in meno. Già chiarito da @MEF_GOV http://t.co/Mx4fiHTOZm
— filippo taddei (@taddei76) 2 Aprile 2015
Nel periodo ottobre-dicembre, “l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari del 2,3%, risultando superiore di 1,1 punti percentuali rispetto a quello del corrispondente trimestre del 2013. Complessivamente, nel 2014 il rapporto tra indebitamento netto e Pil è stato pari al 3,0%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a quello del 2013”, dice l’Istat. Ad ogni modo “l’incidenza dell’avanzo sul Pil è stata del 2,4%, inferiore di 1,2 punti percentuali rispetto a quella registrata nel quarto trimestre del 2013”.
Salgono le tasse
Proprio la questione relativa alla pressione fiscale è uno dei punti dolenti dell’intero rapporto. Nel quarto trimestre dell’anno scorso la pressione è risultata pari al 50,3%, in aumento di 0,1 punti percentuali sull’ultimo scorcio del 2013 (50,2%). Nell’intero 2014 è risultata pari al 43,5%, in aumento anche in questo caso di 0,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente (quando si era attestata al 43,4%). La buona notizia è la minor spesa dello Stato per gli interessi passivi che grazie al calo dei tassi e dello è risultata in calo del 4,6%, passando da circa 20,7 miliardi di euro a circa 19,7 miliardi di euro, sempre nel quarto trimestre del 2014.