“Mi pare si sia ulteriormente peggiorato un decreto che già non andava bene”. Questa l’opinione di Susanna Camusso, leader della CGIL, nel commentare le indiscrezioni sulle modifiche al dl Lavoro.
In particolare, una dura critica è rivolta all’idea di eliminare l’obbligo di assunzione in caso di sforamento della quota di contratti a termine, sostituendolo con una semplice sanzione. L’intesa trovata sul punto nella maggioranza, su proposta di NCD, scatena l’attesa reazione dei sindacati: “si continuano a costruire modalità per cui l’unica strada è la precarizzazione”, aggiungendo: “la riassunzione dei lavoratori trasformata in una modalità pecuniaria è il via libera all’illegittimità dei rapporti”. Critiche anche dal leader CISL, Raffaele Bonanni: “è un emendamento bizzarro, che non va incontro alle esigenze dei lavoratori”.
Nel frattempo la maggioranza cerca di far quadrato, con il PD intento a sottolineare come il testo emerso dalla Camera – e modificato dagli otto emendamenti a firma governativa – sia “definitivo”. Ma la partita sembra ancora lungi dal concludersi. Si riparte lunedì, con l’inizio delle votazioni in commissione Lavoro al Senato, mentre il testo è atteso in Aula per il giorno successivo.
Andrea Turco