Il dado è tratto: Giovanni Toti sarà il candidato del centrodestra a governare la Liguria alle prossime elezioni del 31 Maggio.
Dopo mesi di trattative più o meno velate, discussioni, proposte e scissioni, Forza Italia e Lega hanno trovato l’accordo che costringe Edoardo Rixi, già lanciato in campagna elettorale da qualche mese, a un passo indietro. Non mancano i malumori dentro ai rispettivi partiti.
Criticata la mossa di Salvini
La base Leghista accusa Matteo Salvini di aver ceduto la Liguria sull’altare della vittoria di Zaia in Veneto. Lo stesso candidato annunciato e pluriannunciato, Rixi, non ha nascosto la delusione nel dover rinunciare alla corsa, pur accettando di buon grado la decisione di Salvini, del quale è Vice Segretario e numero due a livello nazionale.
Resistenze in Fi su nome Toti
Dentro Forza Italia non mancano resistenze sul nome di Toti, strascichi delle scorse europee in cui già era stato imposto come capolista e specchio del difficile momento del partito a livello nazionale e polemiche sulla campagna elettorale che dovrà iniziare a breve. Ma è innegabile la soddisfazione per esser riusciti ad esprimere il candidato di coalizione e, contemporaneamente, sedato l’orgogliosa e fino ad oggi solitaria campagna leghista.
La verità è che, in controtendenza nazionale, in Liguria sta riuscendo al centrodestra un compattamento che a sinistra è ad oggi pericolosamente vanificato, quale risultato dello psicodramma delle recenti primarie.
Polemiche su Paita
La figura di Raffaella Paita, dopo la vittoria di Pirro su Sergio Cofferati, è in drammatico calo. Infiacchita dalle continue polemiche su alluvioni, voti truccati, appoggi trasversali e dall’eterna, pesante, cappa di “delfina” del Presidente Burlando, è il candidato del PD alle prossime regionali con la più bassa previsione di voto: poco sopra i 30 punti percentuali.
Dopo due mesi di confusione, la “Rete a Sinistra” che raccoglie SEL, Rifondazione Comunista, liste civiche di Sinistra e ala Civatiana / Cofferatiana dei dissidenti PD si è compattata sul nome di Luca Pastorino, deputato recentemente fuoriuscito dal PD e sindaco di Bogliasco (GE).
Sondaggi elezioni regionali Liguria
I sondaggi più recenti coagulano intorno a questa coalizione più di 15 punti, nonostante le furiose minacce del PD ligure agli iscritti che non dovessero sostenere la candidata ufficiale.
Vi è, poi, un’ulteriore lista uscita dalla coalizione a sostegno della Paita e pronta a eroderle voti preziosi, soprattutto a Ponente: “Liguria Cambia”, movimento che fa capo a Carlo Capacci, sindaco di Imperia. Quotato tra i 3 e i 5 punti percentuali.
Inevitabilmente, crolla la distanza tra Paita e centrodestra, misurata in una forbice tra soli 5 e 7 punti percentuali.
Distanza che si potrebbe assottigliare, con una campagna elettorale che deve ancora cominciare e che vedrà nel centrodestra l’impegno annunciato dei vertici dei rispettivi partiti: Salvini da una parte e lo stesso Toti dall’altra.
Coalizioni in movimento
Non mancano, tuttavia, ancora due piccoli distinguo a minare una coalizione del centrodestra che altrimenti sarebbe già pronta al sorpasso.
Per primo, Area Popolare, il contenitore politico di NCD e UDC. Dopo aver flirtato, invitato a votare e molto probabilmente determinato la vittoria della Paita alle recenti primarie, è rimasto col cerino in mano. Sacrificato dalla stessa Paita in nome del “mai a destra”, pur di recuperare voti a sinistra. Operazione, per ora, maldestra e non riuscita. Intanto, Area Popolare corre seriamente il rischio di liquidarsi, stritolata tra due forze che ormai, per motivi diversi, non la accolgono.
Vi è, poi, una lista civica: Liguria Libera, movimento fondato da Enrico Musso e Luigi Morgillo, figure con un passato in PDL e Forza Italia, oggi scissionisti delusi. Ad oggi, hanno annunciato di non sostenere Toti ed andare da soli. Molto difficile quantificare questa lista, che contiene tuttavia figure storicamente capaci di drenare consenso a Genova e nello Spezzino.
Frammmentazioni, elezioni regionali Liguria
La Liguria offre così una situazione estremamente frammentata, a sinistra come a destra, riflesso di un’epoca, quella di Claudio Burlando, che ha saputo spaccare in due la regione tra sostenitori e oppositori trasversali ad ogni schieramento, ma ormai considerata da tutti al capolinea. Senza lasciare grandi riferimenti all’orizzonte.
La vera, grande novità di questi giorni, è un centrodestra che si ritrova tra le mani la clamorosa possibilità di vincere, rinvigorito dalle difficoltà a sinistra e dall’alleanza dei due più grandi partiti sul nome di Toti.
Si osserverà nelle prossime settimane quanto la nuova coalizione saprà coagulare consenso all’interno e oltre il proprio bacino naturale, stringendo il PD di Raffaella Paita tra moderati e sinistra.
Intanto, il primo, importante, passo è stato fatto: finalmente il centrodestra ha un candidato e la scelta di una figura nazionale come quella di Toti indica l’evidente intenzione di Forza Italia di giocarsela fino in fondo.
@giorgioborrini