Nucleare Iran: le diplomazie di Usa, Europa e Iran hanno raggiunto un accordo sul programma nucleare di Teheran. Obama dice che “il mondo sarà più sicuro”, gli iraniani sono scesi in strada per festeggiare.
L’accordo sul nucleare
L’annuncio è arrivato ieri da Losanna, dove il gruppo dei 5+1 (Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia, Cina, paesi con diritto di veto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, più la Germania; presente anche Federica Mogherini, capo della diplomazia dell’Ue) ha raggiunto un accordo politico e non definitivo con la delegazione iraniana sul piano di sviluppo nucleare di Teheran.
Il piano definitivo dovrà essere rinegoziato entro il 30 giugno, per ora si può dire che a una significativa riduzione della possibilità iraniana di arricchire l’uranio (passo fondamentale per produrre armi nucleari, ndr) corrisponderà la rimozione delle sanzioni sull’economia iraniana ma solo quelle che riguardano il nucleare (110 miliardi di dollari all’anno), sulle altre non si è trovato un accordo.
L’accordo di Losanna stabilisce un ordine di 6 parametri riguardo al programma nucleare iraniano:
- L’Iran ridurrà di due terzi il numero delle centrifughe: delle 19mila attuali ne rimarranno 6mila di cui solo 5mila saranno usate per arricchire l’uranio nei prossimi 10 anni
- L’Iran si è impegnato a non arricchire l’uranio oltre il 3,67% per almeno 15 anni (la soglia che delimita l’uso civile dell’uranio da quello militare è fissata al 5%, ndr) oltre a non costruire altre installazioni per l’arricchimento sempre nei prossimi 15 anni
- L’Iran si impegna a non arricchire l’uranio nella centrale sotterranea di Fordow (vicino alla città di Qom) che verrà utilizzata solo come centro di ricerca per usi pacifici
- L’Iran arricchirà l’uranio esclusivamente nella centrale di Natanz grazie a delle centrifughe di prima generazione mentre quelle più avanzate saranno dismesse o non utilizzate per i prossimi 10 anni. Il reattore di acqua pesante di Arak sarà riqualificato in modo da non poter produrre plutonio utile a scopi militari
- L’Iran ha accettato le ispezioni regolari dell’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) in tutte le centrali nucleari e nelle miniere di uranio
- Usa e Ue si sono impegnate a rimuovere le sanzioni una volta che le ispezioni saranno andate a buon fine: non si conoscono ulteriori dettagli riguardo a tempi e modi della rimozione
Non prima di un anno
L’Iran ha festeggiato l’avvenuto accordo per tutta la notte. Javad Zarif, ministro degli Esteri di Teheran, ha dichiarato “hanno vinto entrambe le parti, ma siamo ancora lontani da dove vorremmo essere”. Tuttavia, dopo decenni di pesanti ostilità con gli Usa che l’hanno costretto all’isolamento, l’Iran potrebbe tornare a far parte della comunità internazionale.
La Repubblica Islamica d’altra parte ha rinunciato, dopo averlo nascosto per anni, all’intento di dotarsi di armi nucleari nel breve-medio periodo: naturalmente l’accordo non esclude tale possibilità in ottica futura ma rende molto complicato il compito per Teheran. Secondo gli esperti se prima dell’accordo l’Iran aveva un tempo di “breakout” (tempo necessario a costruire una testa nucleare, ndr) di due-tre mesi, adesso, nel rispetto dei parametri stabiliti dall’accordo, avrebbe bisogno di un intero anno per reperire il materiale necessario per la costruzione di un ordigno atomico.