NCD non chiede poltrone, almeno ufficialmente. Questa la linea dettata dal leader Angelino Alfano, all’indomani del rimpasto di governo che ha portato l’ex sottosegretario Graziano Delrio a rivestire il ruolo di Ministro delle Infrastrutture, ricoperto sino a qualche giorno fa dall’alfaniano Maurizio Lupi. Ma nell’Area Popolare (che comprende anche i casiniani dell’UDC) il fermento non si ferma.
Niente poltrone, si diceva. Ma in realtà ce n’è una ancora libera: quella del ministero degli Affari Regionali, vacante da oltre due mesi a seguito delle dimissioni di Maria Carmela Lanzetta. E per NCD, la prospettiva di cambiamento degli equilibri in seno alla maggioranza non risulta (per usare un eufemismo) propriamente esaltante. Ecco perché, dopo il passaggio di un ministero (Infrastrutture) da NCD al PD, Alfano auspica un passaggio contrario per un altro (Affari Regionali), pur senza rivendicare ufficialmente poltrone. Ed intanto studia le mosse future di Area Popolare, puntando alla creazione di un progetto che riesca a ritagliarsi uno spazio vitale tra i due Matteo, Renzi e Salvini. Una sorta di UMP all’italiana, richiamando il patto suggellato in Francia tra il centro e la destra di Sarkozy, che ha portato l’ex presidente al trionfo nelle elezioni dipartimentali dello scorso week-end.
NCD, Sacconi avverte: “Qualcuno vuole inglobarci”
Intanto c’è chi, a proposito del rimpasto e gli equilibri del governo, non le manda a dire al premier: “A noi del ministero importa poco. L’importante è che Renzi abbia chiaro il carattere bipartitico del suo governo: c’è il Pd e c’è Area popolare”. A parlare è Maurizio Sacconi, intervistato dal quotidiano Repubblica. Che spiega: “Noi vogliamo lanciare una nuova destra repubblicana, con l’obiettivo di arrivare al ballottaggio contro i dem”. E aggiunge: “Il nostro progetto non è comprensibilmente gradito, per cui si manifesta la ricorrente tentazione di ridurre ad uno la compagine di governo”.