L’obiettivo del governo – ha detto in Parlamento il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – è quello di mettere a punto una manovra “il più espansiva possibile”, scongiurando l’impiego della clausola di salvaguardia sull’aumento dell’Iva, pronta a scattare nel 2016. L’operazione, tra revisione della spesa e riduzione delle agevolazioni fiscali, dovrebbe produrre un risparmio pari a circa 10 miliardi di euro. Il Def (documento di economia e finanza, ndr) sarà sottoposto all’esame dell’esecutivo martedì prossimo, prima dell’avallo definitivo previsto per venerdì 10 aprile.
Secondo alcune indiscrezioni raccolte da La Repubblica, nella bozza del Programma di stabilità che sarà presentato a Bruxelles, il governo ha evidenziato il proprio impegno “ad assicurare ulteriori risparmi pari a 0,45 punti percentuali del Pil nel 2016”.
Def, i punti di intervento
Tra gli otto punti che l’esecutivo intende affrontare per ottimizzare la spesa pubblica e ridurre gli sprechi, figurano:
- Razionalizzazione delle municipalizzate (in particolare le aziende di trasporto pubblico e di raccolta dei rifiuti), la quali “soffrono di gravi e crescenti criticità di costo”;
- Istituzione di una “unità indipendente di valutazione” degli investimenti pubblici che avrà il compito di abbattere i costi;
- Maggiore coordinamento tra Inps, Comuni e Asl per quanto riguarda l’erogazione delle pensioni di invalidità, che il governo intende razionalizzare per ridurre le differenze tra Nord e Sud;
- Riorganizzazione delle prefetture e delle altre strutture periferiche;
- Pareggio di bilancio per gli enti locali, in base alle direttive europee sul Patto di Stabilità;
- Tagli alle agevolazioni fiscali e “ricognizione” degli incentivi alle imprese;
- Riorganizzazione della tassazione sugli immobili, tramite l’istituzione di una local tax comunale destinata ad inglobare Imu, Tasi ed altri tributi su scala locale.