Nel giorno dell’approvazione del Def, documento economico finanziario, di cui nei giorni scorsi sono state diffuse le prime indiscrezioni, arriva la richiesta di chiarimento da parte dei Comuni.
Ecco il presidente dell’ANCI Piero Fassino: “Con il governo è necessaria una discussione a monte, prima che decisioni e cifre diventino immodificabili. Anche perchè in questi anni sono stati i Comuni i primi ad aver contribuito al risanamento del Paese”. Il sindaco di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino, intervistato da Repubblica, chiede un confronto prima del Def.
Fassino punta l’indice contro i Ministeri
“Dal 2010 i Comuni hanno contribuito al risanamento con oltre 17 miliardi, di cui 8,5 miliardi per il Patto di Stabilità e altri 8,5 come riduzione della spesa. Sforzo mai chiesto in uguale misura a nessuna altra amministrazione pubblica, partendo dai ministeri, mentre l’incidenza dei Comuni sul debito e sulla spesa pubblica è molto bassa”. “Alle amministrazioni che hanno la maggiore responsabilità del debito e della spesa pubblica – continua il presidente – non è stato chiesto un sacrificio pari a quello che hanno dovuto sopportare i sindaci”.
Def, Fassino sul Def “Basta tagli”
E sottolinea: “dopo sei anni diciamo basta”. “Siamo stufi – dice il primo cittadino – di sentirci spiegare come bisogna gestire i Comuni da dirigenti ministeriali che un Comune non lo hanno mai visto. E non hanno mai amministrato nemmeno un condominio”. E al giornalista che gli domanda se i Comuni vogliano più soldi Fassino dice: “no, non vogliamo neanche un euro in più. Vogliamo che la forbice si fermi. I trasferimenti di fondi ai territori ormai sono a zero, gli unici quattrini che lo Stato dà sono per la Sanità e il Trasporto Pubblico, in misura insufficiente”.
Def, Morando “Niente aumenti Iva 2016 e 2017”
Il paventato aumento dell’Iva? “Non vogliamo assolutamente far scattare le clausole di salvaguardia che gelerebbero i consumi. Non scatteranno nè nel 2016, nè nel 2017”. Ad assicurarlo è il viceministro dell’Economia Enrico Morando in un’intervista a Quotidiano Nazionale. Spiega come sia possibile trovare 16 miliardi. “In due modi. Da un lato con il miglioramento di quel dato di bilancio che potrà derivare nel caso si realizzi una crescita superiore rispetto alle previsioni. Dall’altro, con una revisione della spesa”.