Una notizia che sino ad oggi è passata sottotraccia, quella riguardante il vitalizio dell’ex governatore della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro. In carcere dal gennaio 2011 per scontare una condanna a 7 anni per favoreggiamento aggravato alla mafia, l’ex governatore dell’isola continua a percepire regolarmente la sua pensione dorata di ben 6 mila euro mensili. Questo perchè – oltre all’assenza di normative regionali specifiche – il decreto Monti, che taglia le pensioni per chi è colpevole di reati, non contempla quelli non commessi ai danni della Pubblica Amministrazione, come nel caso di Cuffaro.
La vicenda sembra assolutamente inoppugnabile. Salvatore Cuffaro, dopo la decadenza da Governatore, è stato Senatore dal 2008 al 2011, sino alla condanna definitiva. In quel periodo l’Ars – l’assemblea regionale siciliana – ha sospeso ogni emolumento a favore del politico dell’UdC, in quanto già parlamentare. Tuttavia, dopo la decadenza dal Senato, Cuffaro ha fatto richiesta di vitalizio, sfruttando una norma regionale che prevedeva, sino al 2012, la possibilità di andare in pensione dopo aver compiuto 50 anni ed aver accumulato tre legislature alle spalle. Esattamente il caso di Cuffaro.
Ora le regole dell’Ars sono cambiate. Ma ormai è troppo tardi per porre rimedio alla situazione relativa all’ex Governatore, che così mantiene il diritto “sacrosanto” a godere del vitalizio.
Giuseppe Spadaro