Coppa Italia, in finale due solide realtà finanziarie
Una vittoria nella finale di Coppa Italia contro la Fiorentina dello scugnizzo Montella in casa Napoli confermerebbe ulteriormente come la società sportiva partenopea sia traino fondamentale per le attività imprenditoriali di Aurelio De Laurentiis.
Il bilancio azzurro
Come riferito lo scorso 9 dicembre da Calcio&Finanza e ripreso poi in data 13 febbraio, il club partenopeo ha chiuso l’esercizio 2012/2013 con un risultato netto positivo (il settimo consecutivo) di 8,07 milioni, frutto prevalentemente della cessione di Ezequiel Lavezzi al Paris Saint-Germain. Risorse che, tuttavia, non sono state girate all’azionista di riferimento (la FilmAuro), ma interamente destinate a riserva. Pur non ricevendo alcun dividendo né dal Napoli né dalla FilmAuro, nell’ultimo esercizio la società azzurra ha comunque destinato risorse importanti a de Laurentiis e alla sua famiglia. Nel bilancio 2012/2013 del Napoli, gli emolumenti girati agli amministratori (nel cda del club, oltre a de Laurentiis, figurano la moglie Jacqueline Marie Baudit, i figli Edoardo e Valentina, e il braccio destro del presidente, Andrea Chiavelli) ammontano infatti a 5,08 milioni (al netto degli oneri previdenziali e contributivi ed al lordo delle imposte), in crescita rispetto a 4,08 milioni del 2011/2012, quando invece il risultato netto era stato positivo per 10,7 milioni.
La Fiorentina punta in alto
La Fiorentina è controllata da Diego e Andrea Della Valle attraverso l’accomandita Diego Della Valle & c. I due imprenditori, con patrimoni personali stimati rispettivamente a 1,55 e 1,35 miliardi $. Negli ultimi cinque esercizi la Fiorentina ha chiuso in attivo dal punto di vista civilistico nel 2009 e nel 2012, mettendo assieme un rosso aggregato di 45 milioni, prontamente coperto dalla proprietà. L’obiettivo dei fratelli Della Valle è tuttavia quello di far camminare con le proprie gambe il club dal punto di vista economico, senza tralasciare però le ambizioni a livello sportivo. La gestione affidata al bravo presidente esecutivo, Mario Cognigni, che da anni è ai vertici anche di altre società del gruppo, e attuata al ds Daniele Pradè e dal direttore tecnico Eduardo Macia va appunto in questa direzione. Sia quest’anno sia lo scorso anno la società, cedendo sul mercato alcuni gioielli, è riuscita a rafforzarsi senza chiedere soldi alla proprietà.
In collaborazione con Calcio&Finanza