Tra oggi e domani, Matteo Renzi ufficializzerà la nomina del nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che andrà a sostituire Graziano Delrio, nominato Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti succedendo a sua volta al dimissionario Maurizio Lupi.
Stando ai rumors dell’ultim’ora raccolti dall’Ansa, la poltrona lasciata vacante da Delrio potrebbe essere occupata da un esponente della minoranza dem, e non un fedelissimo renziano, come si vociferava nei giorni scorsi (e come lo era lo stesso ex sindaco di Reggio Emilia). In tutti i casi, verrà scelta una personalità gradita a Renzi, visto lo stretto rapporto con cui le due figure dovranno lavorare. Salvo sorprese, la lista dei candidati a ricoprire l’importantissimo incarico istituzionale di Palazzo Chigi si è ormai ristretta a tre nomi.
I candidati a sottosegretario
Il primo è Claudio De Vincenti, nome sconosciuto ai più. Classe ’48, professore di economia alla Sapienza, esperto di welfare e politiche del lavoro, De Vincenti fu nominato sottosegretario allo Sviluppo Economico nel novembre 2011, sotto il governo Monti, poi riconfermato da Letta e dallo stesso Renzi, che lo ha “promosso” a viceministro. Ex Pci poi Ds e considerato vicino alla sinistra Pd, sarebbe al momento in leggero vantaggio rispetto agli altri.
L’altro nome forte è quello di Valeria Fedeli, che molti ricorderanno per aver presieduto il Senato mentre Piero Grasso ricopriva – come da Costituzione – l’incarico di Capo dello Stato nel periodo intercorrente tra le dimissioni di Napolitano e l’elezione di Mattarella. La Fedeli è alla sua prima legislatura, fino al 2012 ha lavorato in Cgil, dopo un avvicinamento all’Area riformista di Speranza è considerata oggi più vicina a Renzi. Una ragione in più per affidarle una carica particolarmente fiduciaria.
Renziano doc è invece il vicecapogruppo Pd a Montecitorio, Ettore Rosato. Secondo l’Huffington Post, però, questi sarebbe il meno accreditato fra i tre per il posto da sottosegretario. Il motivo? Proprio la sua comprovata fede renziana, indispensabile nel continuare a tessere abilmente i “meccanismi parlamentari”; un lavoro molto delicato, anche per chi come Rosato può vantare una solida formazione democristiana.
Se la nomina del nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio risulta ormai imminente, sono ancora in alto mare le trattative per il ministero degli Affari Regionali, dal quale Maria Carmela Lanzetta (Pd) si era dimessa a fine gennaio. La casella spetterebbe al Nuovo Centrodestra, ma gli alfaniani (ormai quasi rassegnati a fare da ruota di scorta ad un esecutivo sempre più egemonizzato dal Pd e privati delle Infrastrutture, ministero decisamente più pesante) insistono per trasferire almeno la delega ai fondi europei (finora assegnata proprio al Sottosegretariato per cui corrono i suddetti tre nomi) al dicastero degli Affari Regionali, il quale risulterebbe potenziato. Quanto ai nomi, rimane in corsa Gaetano Quagliariello (che non ha mai nascosto il desiderio di tornare a fare il ministro), ma con molta probabilità il ruolo toccherà a una donna, al fine di evitare un’eccessiva sproporzione di genere tra i componenti del governo. Continuano a circolare i nomi di Dorina Bianchi e Rosanna Scopelliti, entrambe deputate dell’Ncd.