Monito di Speranza a Renzi: “L’Italicum rispetti la Costituzione”

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Area Riformista incalza il premier sulla legge elettorale, e chiede che l’ Italicum non si ponga in contrasto con la Costituzione. Questo il senso della missiva inviata al premier Matteo Renzi, arrivata poco prima dell’inizio dei lavori della commissione Affari costituzionali alla Camera, che alle 14 dovrà esaminare il testo del Senato. L’iniziativa segue l’intervento del capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza all’ultima direzione del partito democratico a Bologna, ed è stato sottoscritto da una settantina di deputati Pd.

Italicum, Speranza prova a mediare

La paternità del documento va senz’altro riconosciuta a Speranza, che pur non avendolo sottoscritto, nel suo discorso aveva sottolinato la necessità di trovare un accordo con Renzi per non distruggere il partito, stante le perplessità di aderenza costituzionale della riforma.

Il fatto che la critica, seppur molto contenuta nei toni, sia arrivata proprio dall’area considerata più “dialogante” delle minoranze PD, è riuscita a mettere d’accordo tutto il partito. Infatti, così ha commentato Alfredo D’Attorre: “L’appello indica che c’è un minimo comune denominatore nella minoranza Pd, al di là di differenze e sensibilità che pure esistono. Un minimo comune denominatore che consiste nella richiesta di modificare l’Italicum.”

Ed area riformista nella missiva fa leva sul suo privilegiato rapporto fiduciario, ricordando di aver sempre dimostrato un atteggiamento “corretto, costruttivo e leale”, per poter più efficacemente chiedere che vengano rispettate le prerogative che la Costituzione assegna al Parlamento. Ad avviso dei firmatari infatti, il parlamento non può essere considerato come “un mero ratificatore delle decisioni del governo”.

Entrando nel merito, il documento, che annovera fra i suoi ideatori il presidente della Commissione lavoro della Camera Cesare Damiano e Nico Stumpo, in un paio di cartelle evidenzia le perplessità dell’Italicum in relazione alla riforma costituzionale; in particolare ciò che desta preoccupazione sono i capilista bloccati ed un premio di maggioranza che in questa forma rischierebbe di essere sproporzionato rispetto al consenso fra gli elettori: “ rischia di assegnare ad una esigua minoranza sociale un grande vantaggio numerico in Parlamento”. Per fare questo però area riformista crede si debba in ogni caso mantenere: “aperto il confronto fino all’ultimo momento utile”.

Italicum, la replica della Boschi: “Nessuna modifica”

Nel pomeriggio il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, gela le richieste di Area Riformista: “Dal punto di vista del governo questa legge elettorale è corretta, funziona, va bene e non c’è necessità di modifiche”. “Anche la direzione del pd si è già espressa e ha dato un indirizzo”, ha ricordato Boschi.