Sondaggi Piepoli: solo il M5S cresce questa settimana (08/04)
Il sondaggio dell’Istituto Piepoli diffuso mercoledì 8 aprile 2015 attraverso l’agenzia di stampa ANSA non presenta particolari variazioni nei consensi ai partiti italiani.
Infatti, se confrontiamo i valori di questa rilevazione con quella precedente, l’unica forza politica in crescita è il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che incrementa la propria posizione di 0,5 punti, mentre tutti gli altri partiti confermano esattamente i voti potenziali che avrebbero avuto la scorsa settimana. La situazione al momento risulta grosso modo stabile, anche per via delle ferie pasquali che, inevitabilmente, sono state occasione per pensare ad altro, facendo passare il dibattito politico in secondo piano.
Vediamo dunque, in ordine di consenso, le intenzioni di voto degli italiani per la Camera dei Deputati secondo le stime dell’Istituto Piepoli.
Il primo partito è sempre il PD, con il 38%. Dopo di lui, distanziato di svariati punti percentuali, troviamo il M5S, che questa settimana è dato al 19,5%; come dicevamo poco prima, in crescita rispetto al 19% della volta scorsa. La Lega Nord avrebbe il terzo posto del podio, con il 14,5%, seguita dall’altro partito di centrodestra, Forza Italia, che mantiene il 10,5%. Questi quattro menzionati sono i partiti maggiori, ma ce ne sarebbero altri tre in grado di assicurarsi una rappresentanza in Parlamento se lo sbarramento fosse al 3%, come prevederebbe la nuova legge elettorale non ancora approvata in via definitiva. Si tratta di Sinistra Ecologia e Libertà, che avrebbe il 5% dei consensi degli italiani, di Fratelli D’Italia, al 4% e infine, proprio sulla soglia, la coalizione governativa NCD-UDC che potrebbe raggiungere appunto il 3%.
Tutti gli altri partiti resterebbero esclusi. Piepoli ritiene che le forze politiche minori gravitanti attorno al centrosinistra complessivamente abbiano un peso elettorale pari ad un punto percentuale, mentre quelle nell’orbita del centrodestra varrebbero lo 0,5%. Altri partiti più piccoli, non apparentabili con alcuna delle due aree politiche principali, sommati tutti assieme coprirebbero una quota pari a 4 punti percentuali dei voti validi degli italiani; la scorsa settimana questa sommatoria era poco più grande, al 4,5%.
La rilevazione è stata effettuata su un campione di 1000 persone maggiorenni rappresentativo della popolazione italiana.