È Claudio Giardiello l’uomo che ha sparato al Palazzo di Giustizia di Milano. Quella che Maroni ha definito “una lacuna nel sistema di sicurezza e controllo del tribunale”, costata la vita a tre persone, ha già un colpevole. È il cinquantasettenne di Benevento Claudio Giardiello imputato per bancarotta fraudolenta nel procedimento che riguarda l’Immobiliare Magenta. Proprio nel corso dell’udienza, alla seconda sezione penale del tribunale, il killer ha fatto irruzione nel Palazzo di Giustizia.
La cattura presso Vimercate
Giardiello è cliente del commercialista Stefano Verna, anche lui rimasto ferito nella sparatoria di stamattina. Il folle gesto ha trovato epilogo nella cattura del killer da parte dei carabinieri della compagnia di Monza di cui ha dato conto, tramite un tweet, anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Catturato a Vimercate il presunto assassino di Milano. Ora si trova in caserma dei Carabinieri”. Si è conclusa nei pressi di un centro commerciale del sud della Brianza la disperata corsa in moto del killer. Un malore in caserma e una nuova corsa, quella in ambulanza, scortato da due pattuglie dei carabinieri.
Catturato a Vimercate il presunto assassino di Milano. Ora si trova in caserma dei Carabinieri.
— Angelino Alfano (@angealfa) April 9, 2015
Giardiello possedeva il 55% di Immobiliare Magenta
Residente a Brugherio, Giardiello vive a Garbagnate Milanese. Attivo nel settore dell’edilizia e possessore di diverse società, tra le quali l’Immobiliare Magenta, aveva da un po’ di tempo difficoltà finanziarie sfociate in diverse cause giudiziarie. Dell’Immobiliare Magenta possedeva il 55%. Un altro 30% faceva invece capo a Davide Limongelli, nipote di Giardiello, anche lui ferito nella sparatoria.
Un gesto premeditato
In mattinata, nell’aula del tribunale, Giardiello avrebbe avuto un diverbio con il suo legale. Proprio entrando insieme a quest’ultimo avrebbe superato i controlli presenti ad ogni ingresso del Palazzo di Giustizia. Un gesto premeditato, probabilmente.
L’ex legale: “Una persona particolare, inquietante, ingestibile”
Provare a scandagliare la personalità di Giardiello non è cosa semplice. A conferma di ciò le parole del suo ex legale, Valerio Maraniello: “Era un imprenditore distinto, educato, ma si era convinto di essere vittima di una truffa da parte dei soci coimputati nel processo in corso”. Ed ha aggiunto: “Molto gentile in un primo tempo, ma poi molto aggressivo nei modi quando si approfondivano alcuni aspetti nel rapporto professionale”. Quindi la conclusione dell’avvocato: “Era una persona particolare, inquietante, ingestibile come cliente perché non ascoltava mai i consigli. Era uno che pensava che tutti lo volessero fregare, era paranoide. Ma non avrei mai immaginato che fosse capace di una cosa del genere”.