Sembra profilarsi una soluzione tra il governo e i sindaci, una cui delegazione è stata ricevuta stamane da Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Il casus belli, che ha fatto scoppiare la polemica con i rappresentanti degli enti locali, risiede nell’incapacità – da parte di dieci grandi comuni italiani, da Verona a Taranto, da Roma a Firenze – di poter far fronte alla spending review prevista nel Def (Documento di Economia e Finanza) al quale sta lavorando il governo.
La protesta dei sindaci
La notizia di ulteriori tagli ai comuni aveva suscitato un’immediata reazione da parte dei sindaci. Oggi, tuttavia, in seguito all’incontro chiarificatore con Renzi, la situazione sembra essersi momentaneamente placata. Il primo cittadino di Torino, Piero Fassino (che è anche presidente dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) ha dichiarato infatti che “allo stato attuale un testo del documento non esiste, esistono bozze di lavoro che non vanno assunte come decisioni adottate, e in particolare che il Def che si appresta a varare non prevede nuovi tagli a carico dei Comuni”
All’incontro era presente, tra gli altri, anche Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, per il quale “il governo non può chiedere sempre ai Comuni, credo che questo il presidente Renzi lo abbia capito e per questo giudico positivamente l’incontro di oggi”.
Nel frattempo, l’Anci sta preparando una proposta mirata a limitare il più possibile l’impatto dei tagli su Roma, Firenze e Napoli rispetto alle altre città metropolitane, come ha precisato nella conferenza stampa il sindaco di Firenze Dario Nardella, già vice proprio di Renzi. In attesa di capire se il governo intende mantenere la promessa sull’assenza di nuovi tagli, mercoledì 15 si terrà un nuovo incontro, con i rappresentanti Anci già pronti a mettere sul tavolo le loro richieste.