Intervento del ministro Boschi sull’approvazione dell’Italicum, la nuova legge elettorale.
Il ministro per le riforme Maria Elena Boschi alla domanda se c’è una maggioranza pronta a sostenere l’approvazione dell’Italicum senza ulteriori modifiche risponde: “Sì, i numeri alla Camera ce li abbiamo. Abbiamo una maggioranza solida, come si è visto in questi mesi”.
Riguardo invece l’eventualità che verrà posta la mozione di fiducia proprio sull’Italicum la Boschi è altrettanto ottimista e definisce tale ipotesi come una ‘extrema ratio’. Significative sono anche le dichiarazioni che il ministro Boschi ha fatto parlando ad una platea di studenti della Luiss riguardo i dissidi interni al Partito Democratico e il voto prossimo sulla legge elettorale: “Non si può immaginare che anche in un grande partito come il Pd, 420 parlamentari, tra deputati e senatori, la pensino allo stesso modo su un tema come la legge elettorale che è uno di quelli che più divide. Ma poi si arriva a un punto in cui la maggioranza decide” mentre ha poi aggiunto che “Lealtà vuole dire che chi è in minoranza sia leale nei confronti delle decisioni della maggioranza”.
Un’altra ipotesi è poi quella di un rinvio della legge al Senato per ulteriori modifiche. Su questo punto il ministro si è nuovamente così espresso: “Chi pensa di rinviare la legge elettorale ad un nuovo passaggio al Senato si assume una grave responsabilità politica, perché la scelta non è solo dare una buona legge elettorale al paese ma dargliene una in un momento in cui si vede la ripresa economica. Chi vuole rinviare per 50 eletti in più o in meno con le preferenze non ci fa una bella figura”.
Italicum, M5S e Forza Italia protestano
Essa ha però scatenato le reazioni degli altri partiti, primo fra tutti il Movimento 5 Stelle che accusa il governo Renzi di derive autoritarie.
Sulle stesse note anche la critica di Forza Italia arrivata dal suo capogruppo alla Camera Renato Brunetta, il quale ha definito come “inaccettabile” l’atteggiamento del governo sull’Italicum ed ha minacciato di rivolgersi al capo dello Stato quale “garante delle istituzioni democratiche”.
Richiesta capigruppo opposizione per far slittare voto
Intanto arriva da Montecitorio la richiesta da parte dei capigruppo di Forza Italia, Sel , Lega Nord e M5S di far slittare il voto sull’Italicum dal 27 aprile alle prime settimane di maggio o di giugno, ma la presidente della Camera Boldrini ha chiarito che momentaneamente la calendarizzazione dei provvedimenti non subirà modifiche.
Italicum, Civati: “Con minaccia fiducia a rischio Quorum”
“Minacciare il voto di fiducia sulla riforma elettorale, un provvedimento fondamentale in ogni democrazia, è un errore”. Lo scrive sul suo blog Pippo Civati. “Mi permetto di ricordare prima di tutto a me stesso che il Pd ha deciso di votare la Costituzione in seduta fiume, che il premier ha messo la fiducia su una legge delega delicatissima (il cosiddetto Jobs Act), che in seguito ha abusato di quella delega inserendo nei decreti aspetti che non prevedeva (su tutto i licenziamenti collettivi), che la maggioranza proprio sull’Italicum, in Senato, ha usato il supercanguro dopo avere usato il canguro semplice sulla Costituzione -spiega il deputato del Pd. Diciamo che Calamandrei, che consigliava al governo di stare fuori dall’aula quando si discuteva di Costituzione, non abita più qui».
Civati prosegue: “Non è un caso che il governo parli di fiducia e la usi come una minaccia: lo fa sempre. E a furia di minacciare dalle larghissime intese sulle riforme siamo passati a maggioranze strettissime. Che potrebbero attestarsi sotto il quorum. A me sembra grossa, non da oggi, la questione. E mi pare che sia un serial che ha una certa coerenza tra puntata e puntata”.