“La Libia è un problema che riguarda tutta l’Europa e se Bruxelles non lo affronta è una sconfitta per la dignità delle istituzioni europee. Ma non solo, ignorare il problema è anche oggettivamente pericoloso. Perchè il terrorismo è ormai una minaccia globale, che riguarda tutto il mondo, Europa compresa”. Il premier Matteo Renzi ripete quello che sta dicendo ormai da mesi in tutte le sedi istituzionali, a cominciare da Bruxelles. Ma questa volta lo fa nel paese europeo che meglio può capire l’emergenza immigrazione: Malta. Paese con il quale non a caso in passato non sono mancate anche frizioni, sulle acque territoriali nelle quali intervenire (o piuttosto non intervenire) a fronte dei barconi di disperati in arrivo. Sì perchè insieme all’Italia La Valletta è la tappa più vicina per chi fugge dall’Africa.
Libia, Italia e Malta uniscono le forze
Per questo Renzi e il premier Joseph Muscat hanno deciso di unire le forze, mettendo in campo una “collaborazione molto forte negli ultimi consigli europei”, per ripetere che il mediterraneo “è una priorità, è il cuore dell’Europa e non può esserne considerato la periferia”. Sul fronte del mediterraneo la priorità per entrambi i paesi, sia dal punto di vista dell’immigrazione, sia da quello della sicurezza, si chiama Libia. “Nel 2012 – ha spiegato Renzi – si sono registrati migliaia di sbarchi provenienti dalla Tunisia e quando la Tunisia si è stabilizzata il traffico si è sostanzialmente ridotto a zero. Nel 2014 in Italia abbiamo avuto i numero record di 170mila sbarchi e nel momento in cui interveniamo in Libia è ragionevole pensare che questo numero crolli”. Ma per fare questo serve un governo inclusivo al massimo che riesca a riunire il maggior numero di tribù. “Si tratta di un disegno strategico al quale tutta la comunità internazionale deve sentirsi obbligata”, ripete Renzi, convinto che si sia mosso bene l’ultimo consiglio europeo, ma che ora dalle parole si debba “passare ai fatti”.