Aula Magna del Tribunale di Milano, 10 aprile. La sala è così piena di magistrati ed avvocati che in molti sono costretti a rimanere fuori. E’ l’assemblea dell’Associazione Nazionale magistrati, convocata con urgenza a seguito della terribile strage avvenuta ieri per mano di Giardiello.
“La giustizia è stata lasciata sola”
Dopo un minuto di silenzio osservato per commemorare le vittime Fernando Ciampi, giudice fallimentare, Claris Appiani, avvocato, e Giorgio Erba, cittadino, uccise dalla furia di Giaridello, dal palco prende la parola Rodolfo Sabelli, presidente dell’Anm, che afferma: “La sparatoria avvenuta ieri all’interno del palazzo di giustizia di Milano dimostra che la giustizia è stata lasciata sola. Siamo qui per chiedere rispetto”. Un respiro e poi continua “Fatti tragici che hanno un valore direttamente simbolico”, giacché emblema della “solitudine in cui tante volte è stata lasciata la giustizia”.
“Questo è il momento di ripartire da zero”
Il tema è quindi delicato, poiché per Sabelli ciò che è accaduto ieri è il risultato delle “troppe tensioni che si raccolgono sulla giustizia”, addizionate alla “troppa rabbia che si genera su chi esercita la giurisdizione”. Condizioni queste che l’hanno portato all’appello finale, che vorrebbe “richiamare tutti a un doveroso rispetto, precondizione per tenere a freno quella rabbia. Da questa tragedia deve nascere un senso di recupero: è il momento di ripartire da zero”.
Celentano nella polemica attacca il governo
Nel polverone che la tragedia del Tribunale di Milano ha sollevato, si è poi inserito anche il cantante Adriano Celentano, che tramite il suo blog ha attaccato frontalmente l’esecutivo, creando un post intitolato “Ciao Governo”, dove egli dice che “E’ come se improvvisamente fossi inghiottito da un desolante ‘STATO’ di abbandono e non so più chi sei, cosa fai e perché sei lì dove sei ADESSO”.