Sondaggio Ipsos: il Pd scende al 35%, mentre sale al 22% il M5S (14-04)
Ricco e completo il sondaggio Ipsos trasmesso dal talk show di Giovanni Floris, Di Martedì, nella serata del 14 Aprile. L’Istituto guidato da Nando Pagnoncelli ha fornito indicazioni sia a livello elettorale sia a livello politico con il parere degli italiani sulle vicende di attualità.
Sondaggio elettorale
Torna dopo circa un mese e mezzo con grandi novità il cartello riguardante le intenzioni di voto. Il Pd è al 35% in flessione di un punto e mezzo rispetto al 4 marzo. Sale al 22% il Movimento Cinque Stelle in aumento di ben 2,3 punti percentuali. La Lega Nord si conferma terzo partito con il 14% dei consensi (-0,7%) mentre Forza Italia si attesta al 13,4% in leggerissima ripresa nonostante le fibrillazioni interne (+0,3%). Chiude la prima schermata Fratelli D’Italia con il suo 3,8% in calo dello 0,2%.
Tra i partiti minori Sel si attesta al 3,6% (-0,2%), il Nuovo Centrodestra è al 2,8% (-0,4%) mentre sale dello 0,3% l’Udc toccando il 2%. Chiudono Rifondazione Comunista con l’1,1% (-0,1%) e la somma degli altri partiti con il 2,3%.
Sondaggio Politico
Passando alla parte di attualità politica, L’Ipsos parte dall’argomento Def. Secondo il 63% degli italiani questo provvedimento spingerà i comuni ad alzare le tasse o a ridurre i servizi perché riduce i trasferimenti agli enti locali. Solo 3 intervistati su 10 credono che si inizierà in questo modo un circolo virtuoso di riduzione della spesa.
Già il 25 marzo nello stesso sondaggio commissionato da “Di Martedì” il 46% del campione aveva dichiarato che Renzi è principalmente un politico bravo ad annunciare eventi. Il dato in oggetto ad oggi è restato praticamente immutato, mentre è cresciuto il numero di quelli che credono che sia abile a governare proponendo soluzioni concrete.
Nando Pagnoncelli successivamente ha chiesto agli intervistati se rispetto a quando fu nominato il Premier piace meno, allo stesso modo o di più. Non giungono sicuramente notizie positive per il Presidente del Consiglio: a quasi un italiano su due Renzi piace di meno. Per il 35% non è variato l’indice di gradimento mentre solo il 13% ha aumentato la stima verso di lui.
Gli ultimi due cartelli riguardano il famigerato “Tesoretto”. Le opinioni in questo caso si quasi equivalgono, il 50% ritiene che a differenza del passato riuscirà a cambiare le cosa, mentre il 47% è pessimista e sostiene che neanche questa volta ci saranno significativi miglioramenti. Non ci sono dubbi,invece, sulla tempistica per circa 7 italiani su dieci è stato proposto ora perché si entra nella campagna elettorale per le regionali.