A poco è valso l’intervento di Giorgio Napolitano sulla legge elettorale. La minoranza annuncia battaglia e la segreteria di Renzi si prepara allo scontro finale. Nel muro contro muro che contraddistingue in queste settimane le posizioni interne al Pd – e che, secondo le ultime voci potrebbe portare addirittura alle dimissioni di Roberto Speranza dalla carica di capogruppo alla Camera – interviene Serracchiani: “Se le posizioni della minoranza rimarranno inamovibili non c’è alternativa alla fiducia“.
Intervistata da Repubblica in merito alla dichiarazione di Area Riformista che ha annunciato la volontà di votare contro un Italicum blindato, Serracchiani spiega che “la resa dei conti non è l’intenzione di Renzi e della maggioranza del Pd. Considerare questo passaggio come una sfida non serve al Paese. L’Italicum è il frutto del lungo lavoro fatto anche nel partito per accogliere i contributi della minoranza oltre che di altre forze politiche”.
“A volte si ha l’impressione che, recepite le richieste, si sposti l’asticella più in là per cercare quasi la rottura o farne un punto di principio”, ma “adesso è arrivato il tempo delle decisioni“. Da parte del premier non ci sono più margini di mediazione. Ha fatto sapere che nel caso in cui l’Italicum non dovesse passare al Senato salirà al Quirinale per un colloquio col Presidente della Repubblica.
Italicum, assemblea Pd per blindare l’Italicum
Oggi assemblea Pd: Renzi e la maggioranza del Pd metteranno ai voti l’immodificabilità dell’Italicum e la richiesta ai parlamentari del Pd di non presentare emendamenti sulla legge elettorale voluta dal governo.
D’Attorre “Ora disciplina partito non vale”
“Se non ci saranno novità, oggi alla riunione dei gruppi tutta la minoranza credo voterà contro la relazione di Renzi” e in Aula “immagino che l’ala più dialogante farà un supplemento di riflessione, io sono convinto che dobbiamo essere coerenti con l’impegno preso. Si tratta di una materia di rango costituzionale, su cui non può esserci una rigida disciplina di partito: se non c’è condivisione, ognuno deve essere coerente con i propri convincimenti”. Lo sottolinea il deputato bersaniano Alfredo D’Attore, in un’intervista a La Stampa sulla legge elettorale.
Zoggia “In 100 contro chiusura del segretario”
“Siamo in cento contro la chiusura di Renzi rispetto all’Italicum e credo che questo clima di divisione interna che proponiamo anche all’esterno non faccia bene alle elezioni…». Così Davide Zoggia, deputato della minoranza dem, in un’intervista a Qn sulla legge elettorale. “Non riesco a capire come Renzi non colga che questo clima ci danneggia anche a livello elettorale: presentarci alle regionali così divisi e litigiosi, di certo non giova”. Secondo il deputato bersaniano porre la fiducia sull’Italicum “sarebbe una caduta. E non di stile. Sarebbe un errore politico”.
Fi, Lega e Sel: “Fiducia sarebbe golpe”
Dalle opposizioni arrivano toni durissimi. Addirittura si parla di golpe e si lanciano appelli a Mattarella. “La legge elettorale della quale discuterà oggi il gruppo del Pd alla Camera è una legge fatta su misura per Renzi. Il premio alla lista, cosí come la previsione del ballottaggio, che avvantaggia sempre la sinistra, sono tutte cose pensate esclusivamente per favorire il Partito democratico”, dichiara in una nota Alessandro Cattaneo, membro del Comitato di presidenza di Forza Italia e responsabile Formazione del partito.
“La prima versione dell’Italicum, scritta anche con l’aiuto di Forza Italia, era senza dubbio una legge elettorale più equilibrata e con meno incoerenze. Ricordo infatti il premier che ci diceva mai più partitini, salvo poi inserire nel nuovo testo lo sbarramento ridotto al 3% per favorire le formazioni minori che sostengono il governo. Ci prepariamo dunque a vedere approvata una legge elettorale fatta su misura per il Pd ed i suoi alleati; una vera legge a favore del Premier e ad personam. Vedremo tuttavia se ci saranno sorprese vere grazie all’azione della minoranza interna del Pd o se saremo di fronte all’ennesimo penultimatum”, conclude.