I casi di Bruno Contrada e Silvio Berlusconi potrebbero sembrare simili ma in realtà sono caratterizzati da differenze sostanziali e sarebbe incauto arrivare a conclusioni affrettate. È quanto rilevano fonti di Strasburgo rispetto a chi già vede nella sentenza Contrada un precedente favorevole per l’ex Cavaliere. Entrambi hanno fatto ricorso alla Corte di Strasburgo sostenendo che l’Italia ha violato nei loro confronti l’articolo 7 della Convenzione europea dei diritti umani che sancisce il principio di nulla pena sine lege, ovvero che non si può essere condannati per un reato che non esisteva quando sono stati commessi i fatti imputati. Ma le similitudini finiscono qui.
Berlusconi e la Legge Severino
Nel caso Contrada, si rileva a Strasburgo, il ricorso riguardava una condanna per un reato penale mentre così non è per Berlusconi, alla prese con la legge Severino. Gli avvocati di Berlusconi dovrebbero dimostrare che la decadenza del mandato parlamentare e l’incandidabilità di Berlusconi sono una pena o sanzione, piuttosto che la conseguenza di una decisione presa dal Parlamento. Inoltre, a quanto si è appreso il ricorso di Berlusconi contro la legge Severino sarebbe ancora in alto mare.