Sondaggio Datamedia: Renzi e PD ancora in calo, il M5S respira (16/04)
Renzi perde due punti di fiducia e il PD ne lascia quasi uno nelle intenzioni di voto, mentre il M5S è in fase di ripresa, secondo Datamedia.
Il sondaggio dell’istituto Datamedia Ricerche realizzato tra il 13 e il 14 aprile 2015 per il quotidiano nazionale Il Tempo analizza il consenso ai principali partiti italiani e nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi.
Questa settimana è proprio Renzi a dover affrontare un calo di consensi, in quanto oggi è il 40% degli italiani afferma di avere molta o abbastanza fiducia in lui, due punti in meno rispetto alla scorsa rilevazione e ben venti punti in meno rispetto ad un anno fa. Possiamo quindi dire che su tre italiani che nell’aprile 2014 si fidavano di Renzi, oggi due continuano ad avere fiducia nel premier, mentre una di esse non più.
Questa settimana anche la forza politica cui Renzi è a capo, ossia il Partito Democratico, vede assottigliarsi il proprio bacino elettorale. Settimana scorsa poteva contare sul sostegno del 36,9% dei voti, mentre nella rilevazione odierna ne avrebbe il 36,2% (-0,7).
Se il PD scende, è invece il Movimento 5 Stelle a recuperare terreno, stimato al 20,5% (+0,7). Settimana positiva anche per Fratelli d’Italia, che acquisisce mezzo punto percentuale e si porta al 3,8%, convergendo al medesimo valore di SEL che, tuttavia, scende dello 0,4. Lieve aumento per NCD-UDC, oggi al 2,3% (+0,1) – percentuale che comunque non consentirebbe un accesso in Parlamento se lo sbarramento fosse al 3% – mentre la Lega Nord conferma il 14,8% e Forza Italia il 12,6%. Altri partiti minori, se sommati assieme, costituiscono esattamente il 6% dell’elettorato italiano.
Analizziamo infine altri tre dati, che sondano la cosiddetta “area grigia” dell’elettorato italiano. Si tratta degli astenuti, un italiano su tre; poi degli indecisi, il 17,4%, mentre coloro che inserirebbero nell’urna una scheda immacolata o nulla sono oggi il 2,1%.
Possiamo notare che questa settimana – seppur in modo non troppo evidente – tutti e tre crescono, segno di una crescente disaffezione nei confronti dei partiti.