Al presidente americano Barack Obama che Renzi incontrerà alla Casa Bianca, dirà che “i nostri sforzi continuano” per trovare una soluzione alla crisi in Libia. E che dobbiamo lavorare anche “per rendere più sicuro il Mediterraneo, dove oggi rischiamo di perdere la dignità” a causa delle decine di donne e uomini che ogni giorno “perdono la vita nel tentativo di raggiungere il futuro”.
“Il 90% dei migranti arriva dalla Libia, noi continueremo i nostri sforzi perché vogliamo una Libia unita e vogliamo fermare il traffico di uomini, che è una questione di sicurezza e giustizia”. E ancora, insiste Renzi, “dobbiamo assolutamente combattere il legame tra il traffico di esseri umani ed il terrorismo”. Secondo il premier, “la pace è impossibile in Libia senza il coinvolgimento delle tribù”. “Quando la comunità internazionale decise, e fu una decisione corretta, di rimuovere Gheddafi, non si preoccupò però della strategia successiva. Ora dobbiamo costringere i libici a fare la pace”.
Ieri è intervenuto sul nodo immigrazione e sulla necessità di un intervento in Libia il ministro degli esteri Paolo Gentiloni.
Latorre: “Il nodo è la Libia”
“Il nodo è la Libia. Verso la quale l’Italia, nel quadro di una missione internazionale che sia dell’Onu, della Nato o dei Paesi che partecipano alla coalizione anti-Isis, è disposta a svolgere un ruolo attivo. Si tratta di costruire le condizioni per un’operazione di ‘State building’, ovvero di rimettere in piedi lo stato libico. Non è una cosa che possiamo fare da soli ma vorremmo agire assieme ai paesi più vicini alla Libia stessa e ad altri stati europei”. Lo afferma Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa del Senato, in un’intervista al Messaggero.
Casini “Trafficanti parificati ai terroristi”
“Serve una doppia via per uscire dalla crisi che dalla Libia si riverbera sul Mediterraneo. Dialogo politico per giungere ad un governo di unità nazionale a Tripoli e interventi decisi contro i trafficanti di esseri umani, che vanno parificati al terrorismo”. Così Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Esteri del Senato, in un’ intervista a Quotidiano nazionale.
Attacco dei vescovi, Cei “Europa elegantemente si lava le mani”
Non trovare soluzioni alternative “all’intervento armato” o alle “braccia allargate”, è per i paesi europei “un modo elegante per lavarsi le mani di fronte ad una dramma che sarà sempre più insopportabile dall’Italia”. Lo ha detto il segretario generale Cei, mons. Nunzio Galantino, parlando di immigrazione con Radio Vaticana.