Whirlpool Indesit, annunciati 1350 esuberi: a Caserta operai bloccano superstrada
Whirlpool, 1350 esuberi: a Caserta operai bloccano superstrada. Prevista chiusura fabbriche Indesit a Caserta, None e Albacina. Era il 13 luglio dello scorso anno quando il premier Matteo Renzi si dichiarava soddisfatto del colloquio avuto a Palazzo Chigi con gli statunitensi della Whirlpool. Contro il rischio di un’economia autarchica, eravamo riusciti ad attrarre investimenti esteri. Investimenti dall’estero che l’esecutivo auspicava anche per altre realtà del nostro paese: “Noi, se ci riusciamo, vogliamo portare aziende da tutto il mondo a Taranto, a Termini Imerese, nel Sulcis, come nel Veneto. Il punto non è il passaporto, ma il piano industriale. Se hanno soldi e idee per creare posti di lavoro, gli imprenditori stranieri in Italia sono i benvenuti” aveva dichiarato allora il premier.
500 milioni di investimenti, 1350 esuberi
Gli investimenti promessi, da parte della Whirlpool, ci sono: 500 milioni di euro tra il 2015 ed il 2016 ha confermato l’ad italiano Davide Castiglioni. Ma il piano industriale dell’azienda statunitense non è quello concordato con il governo. La Whirlpool sarebbe intenzionata a chiudere tre stabilimenti: Caserta, None ed Albacina. Come comunicato al ministero dello Sviluppo, l’operazione comporterebbe un esubero di 1350 lavoratori: 1200 nelle fabbriche; 150 nei centri di ricerca.
Min. Guidi: “Forte contrarietà governo”
Il ministro Federica Guidi, mentre da Nord a Sud è già scattata la mobilitazione degli operai, ha diffuso una nota: “Il governo ha preso atto degli aspetti positivi e certamente importanti sul fronte degli investimenti e dell’incremento dei volumi, ma ha, al contempo, espresso forte contrarietà per gli aspetti legati agli impatti occupazionali inerenti diversi siti produttivi” ed ha quindi “chiesto all’azienda di confermare l’impegno a non procedere a licenziamenti unilaterali fino al 2018”.
Ad Whirlpool Italia: “Miglior piano possibile”
L’ad di Whirlpool Italia Castiglioni, su questo punto, ha confermato l’impegno assunto dall’azienda: “Abbiamo ribadito che non ci saranno licenziamenti unilaterali fino al 2018”. Ma anche ribadito che il piano previsto dall’azienda è “il migliore per garantire continuità e sostenibilità a lungo termine”. Quando Whirlpool ha acquisito Indesit, gli esuberi erano appena 400. E l’attuale numero, 1350, sarebbe, secondo quanto riferito dall’azienda, il più basso possibile. In una nota si legge anche: “Whirlpool è disponibile a considerare soluzioni che evitino procedure di mobilità unilaterali fino alla fine del 2018 in linea con lo spirito del Piano Italia”.
Incremento volumi produttivi, ma non occupazione
Il piano industriale della Whirlpool prevede l’integrazione tra gli stabilimenti già esistenti e quelli ex Indesit. I 500 milioni di investimenti sono previsti per “la Ricerca e Sviluppo, il rinnovamento delle piattaforme di prodotto e il miglioramento dei processi produttivi”. È previsto “un incremento dei volumi produttivi e il rientro in Italia di produzioni oggi presenti in stabilimenti esteri”. Un incremento dei volumi produttivi che a quanto pare non coinciderà con un aumento degli occupati.
Caserta, bloccata superstrada Giugliano-Marcianise
Da Nord a Sud, come detto, è già iniziata la mobilitazione degli operai. 400 lavoratori dello stabilimento di Carinaro (Caserta) hanno bloccato la circolazione veicolare sulla vicina superstrada Giugliano-Marcianise. Sullo sfondo, le dichiarazioni del segretario generale della Uilm Campania, Giovanni Sgambati: “Auspichiamo che il governo sia dalla nostra parte. Whirlpool si assume la grande responsabilità di chiudere l’ultima realtà che ha nella storia del marchio Indesit . La cosa più grave è che chiude in un territorio già devastato come Caserta e di fatto smentisce quanto detto dall’azienda a febbraio sul mantenimento degli accordi in essere”.
Albacina, bloccata sp 256 Muccese
Situazione simile ad Albacina, in provincia di Ancona, dove gli operai hanno bloccato la strada provinciale 256 Muccese. Il governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, si ribella all’esclusione delle regioni dall’incontro al Mise sul piano Whirlpool-Indesit: “È singolare che su una vicenda di tale rilevanza il Governo nazionale abbia escluso la partecipazione delle Regioni”. E aggiunge: “Il piano Whirlpool va cambiato e debbono essere rispettati gli impegni dell’accordo del 2013”.