Gastone, Genny ‘a carogna e il calcio vergogna

calcio-vergogna-coppa-italia

Ciro Esposito è fuori pericolo dopo l’intervento di 4 ore a cui è stato sottoposto il tifoso napoletano ferito nella giornata che è divenuta simbolo della vergogna del calcio italiano. Calcio vergogna è la sola parola che può descrivere la situazione.

La finale di Coppa Italia avrebbe dovuto essere una festa del calcio, l’unica opportunità per tifosi viola e partenopei di festeggiare nel corso dell’attuale stagione che volge al termine. Niente da fare. La festa si è trasformata in uno spettacolo indecente. Tanto è già avvenuto, è un fatto che si ripete e che è destinato a ripetersi, dice qualcuno banalizzando l’accaduto. No, è diverso. Oltre che una sparatoria fra tifosi, già di per sé abominevole evento, una manifestazione sportiva di rilevanza nazionale è stata tenuta sotto scacco da una persona. Un animale, un figlio di un mafioso, una persona dal torbido passato. Una persona di cui è meglio non parlare, ne ho letto così tanto da avere la nausea ogni volta che ne sento il nome, da sabato sulla bocca di tutti. Tutto ciò sotto gli occhi stupiti e, giustamente, vergognosi degli alti papaveri del calcio italiano, senza contare quelli del Premier Renzi.

Nessuno dice che il tifo non debba essere acceso, ma quando si spara, si esagera. Se, inoltre, tifi Roma e la partita si disputa fra Napoli e Fiorentina, dovrai pur spiegare cosa porta un cervello animale a sparare contro un tifoso napoletano. Poi si viene a sapere che quel tifoso risponde ad un nome ed un cognome, nauseabondo come il protagonista precedente. Noto ultrà e boss della curva sud dell’Olimpico di Roma, “Gastone” era già stato arrestato per i fatti di Roma-Lazio del 2004. Perché una persona simile può acquistare fumogeni ? Perché una persona simile gira armata di una calibro 7,65 dopo plurimi arresti ? Perché una persona simile, dopo aver accoltellato il questore Selmin nel 1994 ed aver compiuto altri crimini contro l’ordine pubblico è ancora libero?

Le domande potrebbero non finire mai. Perché un personaggio legato alla malavita napoletana tiene sotto scacco un evento nazionale? Soprattutto dopo la tristemente famosa Italia-Serbia, lo Stato, le società, i tifosi stessi dovrebbero essere in grado di fermare questi tentativi di sabotaggio in tempo zero. Il nauseabondo personaggio non vuole che si giochi la partita in rispetto di Ciro Esposito, il tifoso colpito dai colpi di “Gastone”, e non si gioca per 45 minuti. Semplice, e terrificante. Non si vuol discutere della moralità di giocare una partita dopo certi fatti: se si gioca si sbaglia, se non si gioca si sbaglia ugualmente. Tanto vale che i fatti proseguano secondo la scaletta. “The Show Must Go On”, oppure, per dirla con gli 883, “Tutto va come deve andare”. Il nocciolo della questione è che un personaggio, uno solo, sia riuscito a bloccare un evento, senza alcun problema. Italia sotto scacco, di Mussolini, di Andreotti, di Craxi, di Licio Gelli, di Berlusconi… Ora sotto scacco di Genny ‘a Carogna, siam messi male. Il problema forse, a questo punto, non è  più solo il calcio, non calcio vergognama Italia vergogna.