M5S, Grillo al Salone del Mobile “Persone normali diventano pazzi furiosi”
Il leader del M5S Beppe Grillo parla dopo una visita al Salone del Mobile di Milano. Approfitta dell’appuntamento pubblico per toccare i temi della crisi e rispondere ad alcune domande sulla cronaca politica. “Quando si priva una persona di tutto, gli si toglie la casa, lavoro, soldi, gli si tolgono tutte le speranze. Bisogna evitare che la gente non abbia più niente da perdere e invece lo Stato non c’è”.
M5S, Grillo spinge reddito di cittadinanza e referendum euro
“Persone che fino a ieri erano normali – ha aggiunto facendo l’esempio di quanto avvenuto a Palazzo di Giustizia – diventano pazzi furiosi. È un passaggio che sta facendo vittime e vittime ovunque”. Il leader del MoVimento – dopo la visita al Salone del Mobile – sottolinea: “sono segnali importanti, di un pensiero pericoloso quello di armarsi, un pensiero che definirei americano. Ormai, anche qui da noi, si spara per un nulla. Tutto questo però accade perchè lo Stato non c’è”. “Bisognerebbe uscire da questo meccanismo che strozza le imprese e le persone introducendo il reddito di cittadinanza e facendo un referendum sull’Euro”.
Plauso a imprenditori presenti a Salone del Mobile
Grillo ha rivolto un pensiero agli imprenditori presente al Salone del Mobile: “Il 60% di questi imprenditori qua esportano, il 70% dei clienti che vengono sono stranieri. Non si può però pensare di andare avanti solo con l’Expo. Il nostro problema, come quello di Cina ed India, è quello di rilanciare i consumi interni”.
Beppe Grillo fa il punto sull’Expo
Su Expo ha aggiunto: “E’ stata pensata male e non è questione di essere ottimista o pessimista ma a nessuno fa piacere fare delle figuracce. L’idea di Expo non era male, era l’idea di una frammentazione delle attività e dove i milioni di visitatori dovevano essere portati nelle zone di produzione dei prodotti alimentari. Noi abbiamo dei prodotti che sono straordinari per uno straniero. I cinesi quando vedono l’olio non capiscono più niente, se lo spalmano anche addosso”. In pratica, l’Expo “doveva essere più o meno una polverizzazione su tutta la Lombardia, in tutto il Nord”.