Il premier Matteo Renzi, da Mantova, lancia la campagna elettorale del Pd per le prossime regionali. “Bella l’Italia che riparte” e “Forte l’Italia che decide” sono i due slogan elettorali che rappresentato in tutto e per tutto lo stile renziano. Renzi sceglie, non a caso, la “bella” città di Mantova per aprire le “danze”. “L’idea che questo luogo sia quello da cui parte la campagna elettorale del Pd – ha spiegato – è più di un simbolo, è l’idea che la bellezza è la chiave di lettura dei prossimi anni”. L’obiettivo, secondo Renzi, è quello di consegnare alle nuove generazioni una città, anzi delle città e un Paese migliori del passato. “Dobbiamo accettare una sfida non facile costruire il futuro – ha osservato – il giorno che ci sta davanti è troppo importante per essere buttato via”. È anche il 70emo anniversario della Resistenza e gli spot che ci saranno sull’anniversario “non sono solo per ricordare – ha concluso – ma per dire a ciascuno di noi quanto è grande la storia da cui proveniamo e quanto sarà bella la storia che riusciremo a costruire”.
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— Partito Democratico (@pdnetwork) 19 Aprile 2015
Italicum, Renzi: “Pd fatto per ideali non per discutere di collegi”
“Il Pd è nato per rispondere a grandi ideali non per stare a discutere, a dividersi, a litigare se i collegi elettorali devono essere 100 o 90”: è questo uno dei passaggi applauditi dell’intervento con cui Matteo Renzi oggi a Mantova ha aperto ufficialmente la campagna elettorale del Partito democratico. Una volta deciso “si va tutti insieme perchè la prima regola è rispettare le regole”. “Se c’è un’espressione di volontà come le primarie o le decisioni degli organi del Pd, queste vanno rispettate. Questo non significa essere contro la democrazia, antidemocratico è chi non le rispetta”. Il premier ha poi rivendicato le sue scelte in materia di riforme. “Dopo anni in cui nessuno faceva niente preferisco rischiare di fare un errore piuttosto che rimanere impantanato in una palude”.
Renzi ai terremotati mantovani: “Primi 205 milioni a maggio”
“Abbiamo liberato i primi 205 milioni di euro per la ricostruzione che saranno messi a disposizione entro maggio. Questo è solo l’inizio, noi ci siamo e non vi abbandoneremo. Da oggi inizia il dopo” ha detto il premier Matteo Renzi ai sindaci dei Comuni mantovani più colpiti dal terremoto di tre anni fa riuniti a Moglia, il paese simbolo della distruzione provocata dalle scosse del maggio 2012. Renzi ha riposto ai primi cittadini di Moglia, Simona Maretti, e di San Giovanni del Dosso, Angela Zibordi, che avevano lamentato la mancanza di quasi 500 milioni di euro per portare a termine la ricostruzione e la disparità di trattamento con i Comuni terremotati dell’Emilia, distanti appena qualche centinaia di metri.
Renzi: “Incomprensibile il motivo dello sciopero della scuola”
“Si fa sciopero per un motivo per me incomprensibile” così il premier Matteo Renzi ha parlato della riforma della scuola e della mobilitazione convocata per il 5 maggio ricordando che saranno assunte 100 mila insegnanti.