Benito Mussolini fa litigare il Pd e Laura Boldrini. Tutto nasce da una proposta del presidente della Camera: cancellare la scritta “Mussolini Dux” dal monumento del Foro Italico. Apriti cielo. Dal Pd arriva un netto no per bocca del presidente democrat Matteo Orfini che ad Omniroma afferma: “Io la lascerei lì . L’Italia è un paese antifascista e i principi della lotta antifascista sono scritti nella nostra Costituzione. Non abbiamo bisogno di cancellare la nostra memoria, seppur a tratti drammatica”. “Credo – ha concluso – che la ‘damnatio memoriae‘ sia un elemento di debolezza e non di forza da parte di chi la esercita”.
Parole condivise da gran parte del Pd. Ma anche dalle opposizioni. “E’ un’idea assurda e che lascia basiti” ha affermato Alessandro Cattaneo, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia. “Se seguissimo la linea di pensiero della Boldrini bisognerebbe demolire tutta Roma in pratica. Lungi da me voler difendere il fascismo. La mia é una difesa della storia – continua – Credo sia un dovere impedire che si faccia a Roma quello che l’Isis fa in Iraq. Dalla presidente della Camera ci si aspetta più serietà e meno proposte senza senso”.
Forza Nuova arriva a paragonare la Boldrini ai terroristi dell’Isis. “La presidente della camera, con la sua furia iconoclasta ci ricorda un po l’Isis. La volontà del presidente della Camera Laura Boldrini di far togliere la scritta Dux dal Foro Mussolini cosi come quella di eliminare, distruggere, polverizzare tutto ciò che richiama al Fascismo è tragicamente comica e priva di qualsiasi logica”. “Mentre i terroristi islamici distruggono opere d’arte dal valore inestimabile perché seguono una loro logica malata e perversa o lapidano donne o decapitano uomini, la Boldrini è impegnata in una battaglia culturale antifascista che vuole eliminare, anche lei monumenti e vestigia di un passato che non le piace”.
Mussolini, la retromarcia di Boldrini
In serata arriva poi la smentita da parte del portavoce del presidente della Camera, Roberto Natale: “La grande giornata vissuta ieri dal Parlamento, con la coinvolgente cerimonia in onore dei partigiani per il settantesimo anniversario della Liberazione, rischia di essere svilita appena poche ore dopo montando polemiche di scarsa consistenza. La Presidente della Camera non ha mai affermato di voler abbattere i monumenti eretti nell’epoca fascista, ad improbabile imitazione del modello Isis. La discussione sull’eredità del 25 aprile merita di essere indirizzata su temi più seri”.