Nel corso del Tg3 di giovedì 16 aprile è stato presentato il sondaggio IPR Marketing sulle intenzioni di voto ai partiti, sulla fiducia nel governo e nei leader politici, nonché sull’opinione degli italiani sull’Italicum e sul dibattito interno al PD.
Rispetto alla rilevazione di metà marzo, le variazioni più importanti riguardano, in senso negativo, il Partito Democratico che passa dal 38,5% al 37% e, in positivo, Fratelli d’Italia che affiancandosi a Salvini nella propaganda sull’immigrazione raggiunge il 4%. Crescono in maniera significativa anche il Movimento 5 Stelle, seconda forza, che avanza dal 18,5% al 19,5% e SEL dal 3% al 4%. Da segnalare, invece, la flessione di Forza Italia dall’12 all’11 per cento. La Lega Nord è accreditata attualmente del 13%, mentre NCD-UDC con il 3,5% resta ancora sopra la soglia di sbarramento fissata dall’Italicum. Diminuiscono del 2% rispetto al mese scorso gli indecisi, ora il 28%, mentre l’astensione è stabile al 25%.
Secondo il sondaggio IPR Marketing, in calo significativo sia la fiducia nel Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che nel suo Governo, sia per effetto del dibattito interno al PD che certamente non aiuta il premier, sia per la naturale erosione del consenso del governo superato il primo anno di vita: la fiducia personale nell’ex sindaco di Firenze scende infatti al 47% (dal 50% di marzo), mentre è ben più basso il dato dell’esecutivo che scende dal 30 al 28 per cento. Gli altri leader di partito sono comunque ben distanti rispetto al segretario PD, con Salvini al 21%, Meloni al 19%, Berlusconi al 18% , Grillo al 17%, Alfano al 14% e a chiudere Vendola all’11%.
Come detto, il sondaggio IPR Marketing si sofferma sul dibattito sulla riforma elettorale e di fronte all’ipotesi che sull’Italicum il Governo decida di porre la fiducia emerge come gli intervistati si dividono fra coloro che ritengono che sia meglio il dibattito in Parlamento, evitando la fiducia (40%) e chi invece è d’accordo con la fiducia per evitare intoppi (35%). Un italiano su 4, infine, non risponde. Il sondaggio dell’istituto di Antonio Noto evidenzia però che ben il 58% degli elettori PD (il 52% dell’elettorato complessivo) vorrebbe che Renzi trovasse un compromesso con la minoranza PD per correggere l’Italicum, mentre per il 32% (il 26% di tutti) Renzi deve andare avanti senza ascoltare nessuno. Infine, solo il 12% degli elettori PD pensa ci possa essere una scissione del partito dopo una rottura sull’Italicum mentre il 62% è convinto che si possa arrivare all’uscita di una componente dal PD.