In Ucraina la situazione peggiora di ora in ora: dopo il terribile rogo di Odessa, il governo ha deciso di inviare un’unità speciale nella città sul Mar Nero – le forze dell’ordine si rifiutano di usare la forza contro le manifestazioni dei filorussi – “è formata da attivisti civili” ha detto il titolare degli Interni Avakov quindi, in buona sostanza, dagli esponenti dei movimenti nazionalisti e di estrema destra che già costituivano l’esercito “ideologico” di Maidan.
Stamattina il Capo dello Stato Turchynov, durante un’intervista televisiva, ha parlato chiaramente di “guerra” sul territorio ucraino e della necessità di reintrodurre il servizio militare obbligatorio: si prevede che, la risposta del governo all’insurrezione delle regioni sud orientali, subirà presto un’ulteriore impennata di violenza anche se, già in questo momento, la situazione è tutto tranne che sotto il controllo delle autorità ucraine.
“Sono ben armati e ben addestrati – ha detto oggi il capo della Guardia Nazionale Poltorak riferendosi ai miliziani dell’Est che in questo momento contrastano l’operazione antiterrorismo e che, a quanto pare, stanno indietreggiando – ci vogliono costringere a usare le armi pesanti, ma non lo faremo per risparmiare i civili”: tra le “mura” di Slovyansk, la roccaforte dei filorussi in queste ore è stata accerchiata dalle truppe di Kiev, si combatte una guerriglia sanguinosa; 4 soldati “lealisti”, 20 miliziani ma anche molti civili – per le fonti governative sarebbero stati usati come “scudi” umani – sono morti durante i combattimenti che anche adesso non accennano a fermarsi.
Da Mosca il commento ai fatti ucraini è “se non si metterà fine all’escalation delle violenze, il conflitto in corso, potrebbe minacciare la stabilità della pace, non solo europea ma anche internazionale”; Putin ha inoltre fatto sapere di possedere un rapporto, che parte dal Novembre 2013 e arriva alla fine di Marzo 2014, che collegherebbe gli “estremisti, ultranazionalisti, nazisti” ucraini che, Mosca l’ha sempre ribadito, influenzano le scelte del governo ucraino, a violazioni dei diritti umani su “larga scala”, addirittura “di massa”.
Guglielmo Sano