Ritardi Expo 2015, conto alla rovescia. Mancano ormai pochissimi giorni all’inaugurazione dell’Expo 2015. La grande esposizione universale ha per ora i connotati della grande incompiuta: completati, ad oggi, 30 padiglioni dei 54 totali. Ulteriori difficoltà sembrano esserci state anche dal punto di vista organizzativo: reperire giovani sotto i 29 anni da far lavorare per i sei mesi dell’Expo non è stato semplice.
“Padiglione Italia è tra i più indietro”
I ritardi nei lavori sono ormai cosa nota. Il Commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, intervistato da GR3 di Radio Rai, parlando nello specifico del Padiglione Italia ha detto: “Non è finito, ma anzi, è tra quelli più indietro: finora sono stati finiti 30 padiglioni su 54”. Ottimista, ha aggiunto: “Alla fine sono convinto che sarà tutto pronto”.
“Un eccesso di regole di burocrazia”
A chi addossare le responsabilità dei ritardi? Nei sette anni trascorsi tra rinvii e sospensioni, Sala individua come quasi unico colpevole la burocrazia: “Ci confrontiamo con una difficoltà nel gestire i lavori pubblici in Italia che deriva veramente da un eccesso di regole di burocrazia”. Ed ha rilanciato: “Non è che l’eccesso di regole poi vieta che succedano fatti illeciti. Per cui io penso che vada molto ripensato il sistema con cui si gestiscono i lavori pubblici in Italia”.
Difficoltà nel reperire i 600 lavoratori
L’altra difficoltà, quella di reperire giovani disposti a lavorare per 1’300 o 1’500 euro mensili, viene denunciata direttamente dalla Manpower, azienda leader nel processo di recruitment a livello nazionale. Individuare la causa qui appare più complicato. Forse lo stipendio troppo basso che comprende anche festivi e notturni non è stato abbastanza allettante. Forse perché gran parte dell’evento andrà a coprire i mesi estivi.
Manpower: “L’80% dei candidati si è tirato indietro”
La Manpower, che per Expo era alla ricerca di 600 persone, ha fatto sapere: “Almeno l’80% dei candidati alla fine si è tirato indietro”. Superato il primo colloquio, come riportato dal Corriere, 8 giovani su 10 hanno rinunciato ai successivi step per ottenere l’impiego. Ai giovani sotto i 29 anni veniva proposto un contratto di apprendistato.
Sala: “Forse precarietà lavoro non ha invogliato i giovani”
Il Commissario unico Sala, che dell’accaduto si è detto abbastanza sorpreso, ha dichiarato: “Forse la precarietà del lavoro non ha invogliato i giovani che alla fine hanno preferito rinunciare, forse per qualcosa di più stabile”. Sala dal canto suo può dirsi soddisfatto per le migliaia di giovani che hanno invece accettato le due settimane di volontariato per occuparsi dell’accoglienza in Expo: “La presenza di questi volontari, esattamente come li abbiamo visti alle Olimpiadi e alle altre grandi manifestazioni, è stata definita e inquadrata d’accordo con i sindacati. Avranno un impegno di non più di 5 ore al giorno e per non più di due settimane e non avranno ruoli operativi”.
“Stiamo preparando un Expo sicuro e che sia a misura di famiglia”
Sala si è anche mostrato ottimista per il successo dell’evento e quindi per le vendite dei biglietti: “Puntiamo a venderne 24 milioni, cioè 20 milioni di visitatori e 24 milioni di biglietti perché ci saranno visite ripetute. Conto di annunciare di averne venduti 10 milioni prima dell’apertura. Stiamo preparando un Expo sicuro e che sia veramente a misura di famiglia”.