Ue, Gazprom: l’Unione Europea vuole aprire una procedura d’infrazione contro la società russa che avrebbe abusato della sua posizione dominante.
Verso la formalizzazione delle accuse
L’opera di Margrete Vestager, commissario Antitrust di Bruxelles, non si ferma. Dopo aver formalizzato le accuse contro Google, giusto una settimana fa, adesso sembra proprio che sarà la volta di Gazprom (la più grande società russa, il più grande produttore di gas naturale al mondo).
Il gigante russo del gas potrebbe essere accusato, in seguito a un’indagine durata 3 anni, di “abuso di posizione dominante”, proprio come il colosso americano di internet, rischiando così una multa salatissima (multa fino a 14 miliardi, ovvero il 10% del suo fatturato 2012, anno in cui è stata inaugurata ufficialmente l’indagine Ue). La società russa ha 12 settimane per rispondere agli addebiti.
L’abuso si sarebbe concretizzato in tre diverse modalità: vietando ad alcuni paesi di riesportare il gas acquistato dalla compagnia attraverso “restrizioni territoriali” e “clausole di destinazione” (utilizzo del gas solo in un territorio specifico), vincolando alcuni dettagli dei contratti di fornitura ad altri progetti paralleli (come la costruzione di gasdotti) e, infine, collegando il prezzo di vendita all’andamento dei prezzi del greggio. Sotto la lente d’ingrandimento dell’Antitrust, in particolare, le tariffe applicate da Gazprom nei paesi dell’est europeo (Repubblica Ceca, Polonia, Bulgaria, Ungheria, Slovacchia) e nei paesi baltici, quasi totalmente dipendenti dalle forniture russe.
Ripristino della concorrenza o geopolitica?
Da mesi, come testimonia la procedura contro Google, il commissario Vestager sta cercando di ripristinare la concorrenza sul mercato europeo. Tuttavia, la decisione contro Gazprom – attesa già per domani – arriva in un momento decisamente difficile per le relazioni tra Bruxelles e Mosca soprattutto a causa delle sanzioni in scadenza a luglio. Non è chiaro se oltre al tentativo di far rispettare la regolamentazione europea, dietro il procedimento, si possa scorgere un’azione di ritorsione politica.
A tal proposito qualcuno fa notare che Alexei Miller, amministratore delegato di Gazprom, ieri, per la seconda volta in una settimana, si è recato ad Atene per discutere, con il premier greco Alexis Tsipras e con il ministro dell’Energia Panagiotis Lafazanis, di questioni legate ad “affari energetici attuali di interesse” si poteva leggere in un comunicato, rilasciato contestualmente all’annuncio dell’incontro, dall’ufficio di Lazafanis.