Multe ai datori che assumono troppi precari. La commissione Lavoro del Senato ha approvato, coi voti di Pd e Ncd, l’emendamento presentato dal governo alla legge del ministro Poletti. In sostanza, viene modificato il testo originario del decreto che prevedeva, nel caso di numero di precari oltre la quota del 20% del totale dei dipendenti, la sanzione dell’assunzione a tempo indeterminato per i lavoratori a termine eccedenti tale quota.
Con la modifica approvata oggi in commissione, cade l’obbligo di assunzione: i datori di lavoro se la “caveranno” pagando una multa pari al 50% della retribuzione del lavoratore. Recepite, quindi, le critiche mosse all’impianto originario dagli ambienti del Nuovo centrodestra.
Fortemente contrari i sindacati, che accusano l’esecutivo di voler aumentare la precarietà. Ma il decreto, ha assicurato il ministro del Lavoro, al contrario punta a ridurla, con l’obiettivo di avere “più persone occupate e più stabilmente”. E lo stesso premier Matteo Renzi aveva assicurato che sul decreto non ci sarebbero stati passi indietro.
Critica, ma dal versante opposto, Forza Italia, secondo cui si peggiora la riforma Fornero aumentando la disoccupazione: nel mirino in particolare proprio il limite del 20% di lavoratori precari, con la relativa imposizione di sanzioni per chi lo oltrepassa.
Per quanto riguarda gli enti di ricerca è arrivata una riformulazione dell’emendamento del governo nella quale, ha spiegato il sottosegretario Luigi Bobba, “si dà la possibilità di avere un termine oltre i 36 mesi solo per le attività di ricerca scientifica, purché legato alla durata del progetto di ricerca. La norma “non è retroattiva e offre maggiori protezioni. Questi contratti infatti altrimenti sarebbero co.co.pro”.