25 Aprile, ne parla in un’intervista a Repubblica il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Cosi il Capo dello Stato: “I valori di libertà, di democrazia, di giustizia sociale, di pace” della Resistenza vanno difesi: La democrazia va sempre “affermata e realizzata”.
Mattarella in un colloquio col direttore del quotidiano del Gruppo L’Espresso parla del 25 Aprile e ricorda che fu “lo sbocco di un vero e proprio moto di popolo”. “Naturalmente nella nostra democrazia confluiscono anche altri elementi storici nazionali, ma quello dell’ antifascismo ne costituisce elemento fondante. La Resistenza italiana mostrò al mondo la volontà di riscatto degli italiani, dopo anni di dittatura e di guerra di conquista” dice Mattarella.
“Difendere valori: libertà, democrazia, giustizia sociale”
Il presidente della Repubblica sottolinea che “non c’è più, fortunatamente, la necessità di riconquistare i valori di libertà, di democrazia, di giustizia sociale, di pace che animarono, nel suo complesso, la Resistenza. Oggi c’è la necessità di difendere quei valori, come è stato fatto contro l’assalto del terrorismo, come vien fatto e va fatto sempre di più contro quello della mafia”.
Propone che “la qualifica di ‘resistenti’ vada estesa non solo ai partigiani, ma anche ai militari che rifiutarono di arruolarsi nelle brigate nere e a tutte le donne e gli uomini che, per le ragioni più diverse, rischiarono la vita per nascondere un ebreo, per aiutare un militare alleato o sostenere chi combatteva in montagna o nelle città”.
Mattarella: “Lotta al terrorismo senza tradire nostri valori”
“La risposta al terrorismo va cercata «nella solidarietà internazionale e nella collaborazione” tra democrazie. La sfida va affrontata senza «limitare diritti e prerogative” di una “società aperta” e senza tradire “la nostra storia e i nostri valori”.
“La sfida è, oggi come ieri, molto impegnativa. Non c?è dubbio che la società aperta e accogliente abbia dei rischi in più in termini di sicurezza rispetto a uno Stato di polizia. Ma possiamo chiedere ai cittadini europei di sobbarcarsi qualche fastidio o controllo in più, non certo di vedersi limitare diritti e prerogative che ormai sono patrimonio comune e irrinunciabile. Tradiremmo la nostra storia e i nostri valori”.