Scuola, Giannini: “Squadristi strillano ma rivoluzione si farà”
La riforma della scuola si farà. Parola del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che ieri è stata contestata a Bologna2. “Mi hanno insultata, parolacce irripetibili. Non mi hanno permesso di parlare, in un luogo pensato per discutere: una Festa dell’Unità. Erano disinteressati ad ascoltare quello che avevo da dire. Come li vuole chiamare, quei cinquanta di Bologna. Squadristi. Insegno linguistica da tempo e non trovo altro termine. Sono stata aggredita da cinquanta squadristi. Vivaddio, solo verbalmente” attacca il ministro in un’intervista a Repubblica.
Scuola, Giannini: “A metà giugno la riforma sarà legge”
Giannini afferma che le hanno urlato contro “slogan senza tempo, che potevano essere adattati, indifferentemente, a cinque, dieci, quindici anni fa. ‘No alla privatizzazione’, ma noi non privatizziamo niente. ‘No ai soldi alle paritarie’, ma noi non diamo soldi alle scuole paritarie. Una signora mi urlava: ‘Vogliamo la formazione’. Ma è quello che stiamo facendo, di grazia. La negazione della verità si era trasformata in una contestazione surreale». Aggiunge poi che «le urla antidemocratiche non mi fermano”, pertanto continuerà a presentare il ddl ‘la Buona scuola’ in giro per l’Italia. Secondo Giannini, anche “il sindacato si è arroccato su posizioni che non guardano al merito. Il mio non è un pregiudizio, è un giudizio”. Quanto alle modifiche che si stanno decidendo in commissione, afferma che il governo è d’accordo con i cambiamenti che migliorino la Buona scuola, che in ogni caso a metà giugno sarà legge.