Votare a favore o votare contro. Il corpaccione della minoranza Pd sulla legge elettorale è al bivio. Di fronte all’ipotesi di porre la questione di fiducia sull’Italicum, Area riformista mantiene la sua posizione critica sull’impianto della riforma. Ma sull’atteggiamento da tenere in aula non c’è ancora nessuna certezza. Poco fa l’ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza, ospite a In Mezz’ora di Lucia Annunziata, leader di AR, è entrato a gamba tesa nella discussione delle ultime ore. “La fiducia sull’Italicum sarebbe una violenza nei confronti del Parlamento. L’unico precedente con una legge elettorale risale alla legge Truffa del 1953”.
Ciononostante, Speranza spiega: “Sarò leale nei confronti del mio partito, ma non si può nemmeno immaginare di mettere la fiducia, perché è sbagliato legare destino del governo al destino della legge elettorale”, ha Speranza. Che poi ha aggiunto: “Io fino all’ultimo istante proverò a fare il possibile perché non venga messa, perché creerebbe condizioni di vero logoramento al nostro interno”, ha aggiunto.
No al Partito della Nazione
L’ex capogruppo esprime poi qualche dubbio anche sull’attuale conduzione del partito. “Io non sono mai stato antirenziano. Renzi è una straordinaria personalità ma il Pd non è solo Renzi. Non penso che la legge elettorale influisca sulla democrazia del paese. Poi è chiaro che Renzi ha leadership forte e la esercita nel modo più forte possibile. Camusso è oggi lontana dal Pd, lo attacca. Bondi vota la fiducia e vota il Def, e leggo che Verdini e in avvicinamento. Gli iscritti ci chiedono di rendere conto di questa situazione, ed è per questo che io voglio un partito che unisca la sinistra, non il Partito della Nazione”.
I numeri ci sono
Nonostante le parole di Speranza, è probabile che l’Italicum alla fine passerà. Dentro Area riformista, ad esempio, si stanno aprendo le prime crepe. Come dimostra l’outing di Elena Carnevali, che in un’intervista al Corriere della Sera annuncia il suo voto favorevole alla riforma. La deputata vicina a Pierluigi Bersani ammette che sul tema “la pensiamo diversamente. Faccio fatica -ammette Carnevali- a vedere nella nuova legge elettorale un vulnus democratico o una norma anticostituzionale”.
La deputata dem mette in risalto le modifiche rispetto alla prima versione dell’Italicum, “grazie al contributo della minoranza Pd”. E soprattutto, “i nostri elettori non capirebbero -avverte Carnevali- un voto contrario come chi, come Forza Italia, ha sempre accettato tutto e ora si oppone solo per ragioni strumentali”. Alla fine, sempre di difendere la ditta si tratta: “Non amo le lacerazioni, il partito viene prima delle posizioni personali”, spiega.
È probabile che, analogamente alla Carnevali, anche molti altri bersaniani si stiano piano piano spostando verso il premio. Senza contare che il voto segreto, agitato come una spauracchio dalle minoranza, alla fine potrebbe ritorcersi contro l’ex segretario. In caso di bocciatura della legge elettorale, Renzi ha già minacciato la fine della legislatura. E molti parlamentari della minoranza non verrebbero ricandidati.