Alle prossime regionali non ci sarà il nome di Silvio Berlusconi nel simbolo di Forza Italia. Il candidato del centrodestra in Liguria, nonché fidato consigliere dell’ex premier, Giovanni Toti spiega così la scelta di omettere il nome dell’ex Cavaliere. “Forza Italia è già sinonimo di Berlusconi. Abbiamo ragionato su varie ipotesi, poi scelto il simbolo pulito sia per non creare fraintendimenti su una sua eventuale candidatura, sia perché, purtroppo, sul territorio abbiamo alleanze a diversa geometria”. Sono in molti però a pensare che dietro a questa scelta si celi in realtà il primo passo di una rivoluzione copernicana all’interno del partito. Berlusconi non ha nascosto la sua intenzione di dare vita ad un soggetto politico che si ispiri al partito repubblicano degli Stati Uniti. Per farlo servono forze fresche e soprattutto facce nuove. In parole povere, i vari Bondi, Romani e Verdini non sono più nomi spendibili. Soprattutto quest’ultimo sembra aver imboccato la strada dell’addio. Lo dice, senza confermarlo, lo stesso Toti: “Tra Verdini e Berlusconi c’è un rapporto profondo, e come tale soggetto ad alti e bassi. Denis è un politico importante, ha creduto davvero nel Nazareno e crede ancora che il centrodestra sia troppo debole oggi per competere e debba rimanere legato al progetto di Renzi. Io penso il contrario, ma in ogni caso – oggi che si torna ad un’idea bipolare della dialettica politica – Verdini che ha incarnato un’altra posizione non può essere il vessillifero di questa nuova fase”.
Forza Italia, Fitto scrive a Cameron
Intanto sul fronte interno continua lo smarcamento dei fittiani da Arcore. Ieri sul Telegraph è stata pubblicata una lettera di Fitto e firmata da 30 parlamentari azzurri, indirizzata a David Cameron, nella quale si annuncia il sostegno al premier inglese e ai Conservatori in vista delle elezione del 7 maggio. Una decisione non concordata con i vertici del partito. Un ulteriore segno di come in Forza Italia siano saltati i collegamenti e si avvicini il liberi tutti.