Grecia: i vertici della Comunità Europea cominciano a perdere la pazienza, Atene “confisca” le riserve delle autorità locali.
Nuova Cipro?
Il governo Tsipras deve pagare stipendi e pensioni, oltre a dover far fronte al debito contratto con il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Per affrontare la situazione, il primo ministro ha emanato un decreto con cui ordina alle autorità locali (regioni, comuni ma anche le università) di trasferire le proprie eccedenze alla banca centrale. Da Atene puntano a ottenere un tesoretto di 2 miliardi e mezzo di euro cioè l’indispensabile per tenere il paese a galla.
L’intervento sulle riserve dei governi locali è stata giustificata ufficialmente come “una forma morbida di controllo dei capitali”, tuttavia in queste ore i piccoli debitori greci si stanno vedendo sequestrati i loro depositi. Non si conoscono i margini dell’intervento ma, stando alla stampa greca, tra i destinatari ci sarebbe persino un cittadino con un debito di 200 euro. Se l’intervento dovesse acquisire maggiore consistenza potrebbe innescarsi una “corsa agli sportelli” dalle proporzioni “cipriote”.
La sconfitta di Varoufakis
L’ultimo incontro tra il ministro delle Finanze greco e l’Eurogruppo è andato molto male: “un perditempo, un giocatore d’azzardo, un dilettante” è stato definito dai partecipanti in un impeto di esasperazione Varoufakis. Quest’ultimo d’altronde non ha risparmiato la propria staffilata ai vertici delle finanze europee; su Twitter giusto domenica ha scritto citando Roosvelt “sono unanimi nel loro odio verso di me e io accolgo con favore il loro odio”.
Per il governo greco la questione del salvataggio è una questione esclusivamente politica: la Grecia non vuole ritornare sulla strada dell’austerità per questo si tenta di “soffocarla” privandola della liquidità necessaria a evitare il default. Neanche tanto velatamente il concetto è stato espresso da Nikos Filis, capogruppo di Syriza al parlamento greco: “il problema è politico, non è solo una trattativa economica, hanno detto apertamente che non vogliono il nuovo governo greco che non li soddisfa”.