Ilvo Diamanti (Demos): Renzi, l’italicum e il premierato
Italicum, si entra nella settimana decisiva per la nuova legge elettorale e Ilvo Diamanti sulle colonne di Repubblica dedica uno specifico approfondimento all’argomento.
In parole semplici, il giornalista sostiene che con l’Italicum, di cui Renzi ha parlato in una lettera rivolta agli iscritti del Pd, in realtà non sia stia cambiando solamente una legge elettorale ma qualcosa di più profondo: il modello di democrazia del nostro Paese.
Più specificamente il nuovo sistema modifica la “forma di governo”, perché conduce e induce all’elezione diretta del Presidente del Consiglio. In questo modo vi è il chiaro rafforzamento dei poteri dell’esecutivo a spese del legislativo. Lo stesso papà dell’Italicum, Roberto D’Alimonte, lo ha chiarito prima in Commissione Affari costituzionali, alla Camera e poi lo ha ribadito ieri sul Sole 24 ore. In sintesi, quindi, si può affermare che capo del governo e maggioranza parlamentare saranno decisi direttamente dai cittadini.
PdR Partito di Renzi
Questa nuova organizzazione sembra calzare a pennello con la visione politica di Matteo Renzi: il suo Pd è divenuto rapidamente il PdR (Partito di Renzi/ Partito Democratico di Renzi) con il leader che fagocita lo stessa struttura partito e si pone al di sopra di esso. Nella politica italiana il fenomeno è sicuramente di lunga data e l’esempio più famoso resta indiscutibilmente Forza Italia di Silvio Berlusconi, movimento fatto ad immagine e somiglianza del ex Cavaliere. Perché questa nuova legge elettorale dunque favorisce il vizio della personalizzazione della politica? Leggendo l’articolo, l’autore spiega come “ le elezioni garantiranno la maggioranza assoluta non a una coalizione ma a un partito, risulta evidente come il leader del partito vincitore diverrebbe automaticamente “premier”. E disporrebbe di una maggioranza “fedele”, visto che i capilista di circoscrizione, come prevede l’Italicum, sono pre-definiti.” C’è da dire che questo non è un fatto nuovo, avviene così da 15 anni, perché come tutti ricordando, sulla scheda elettorale già appariva evidente il nome del Premier ( a tal proposito, per esempio, Giovanni Sartori ne ha sempre denunciato l’in-costituzionalità, Perché si tratta di un metodo attraverso il quale si modifica la base “parlamentare” della nostra democrazia).
Livello “Costituzionale” e “Istituzionale”
Diamanti continua riportando il parere di alcuni autorevoli giuristi che hanno sottolineato come con l’Italicum non si modifichi il livello “costituzionale” ma solamente e fortemente quello “istituzionale”. In soldoni, la legislazione e la fiducia spettano comunque al Parlamento ma a differenza del passato il leader vincente delle elezioni, sarebbe automaticamente Premier. Inoltre con il premio di maggioranza al partito e non alla coalizione sarebbe ridotto e cancellato il potere di veto dei piccoli partiti, sempre costante nella seconda Repubblica da Bertinotti a Bossi passando per Mastella.
La cosa sorprendente e impensabile fino all’arrivo del rottamatore fiorentino è che questa legge la sta portando avanti proprio il Pd, l’unico partito che “viene da lontano” avendo le sue radici nella storia dei partiti di massa. Tutto è cambiato molto velocemente e la chiara testimonianza rischia di divenire la Festa dell’Unità di Bologna alla quale non sarà presente, perché non invitato, Pierluigi Bersani l’ex segretario del Pd e capo della “ditta”, con un passato importante tra Pci-Pds-Ds. Forse sarà recuperato in extremis Gianni Cuperlo, uno dei leader della minoranza interna.
Paradosso nel paradosso si sta parlando proprio della festa intitolata all’Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci. La testata storica del vecchio Pci. Segno dei tempi e dell’Italia che cambia direbbero alcuni, segno certo del passaggio a un leaderismo forte anche nel centro-sinistra italiano. Il leader che decide e fa non ha dubbi, dal canto suo, e afferma che “se l’Italicum non passa, il governo cade”. Più che una minaccia, un annuncio secondo Diamanti. Renzi, conlcude il Presidente Demos, in perfetta coerenza con il suo pensiero e la sua azione si appresta a divenire “il Presidente Italicum”.