Sondaggi, “Grexit” entro 12 mesi secondo il 48,3% degli investitori. Secondo il sondaggio della tedesca Sentix, pubblicato dall’autorevole quotidiano greco To Vima, molti investitori ritengono più che probabile un’uscita della Grecia dalla zona euro entro un anno. Su un totale di 1023 investitori intervistati, il 48,3% prevede il cosiddetto “Grexit” entro i prossimi 12 mesi. Una percentuale non trascurabile che diventa addirittura allarmante se la si confronta con lo stesso sondaggio del mese di marzo. Allora la percentuale si attestava intorno al 35,5 degli intervistati.
Sfiducia nel Governo ellenico
Come riferisce la stessa Sentix, la causa principale che spingerebbe gli investitori a fare una simile previsione starebbe dietro le politiche dell’attuale Governo Greco. Gli sforzi che l’esecutivo capeggiato da Alexis Tsipras sta mettendo in campo non convincono gli investitori.
Solo il 26,1% teme coinvolgimento altri Paesi
Se da un lato gli intervistati allarmano l’Europa, dall’altro lato tranquillizzano gli altri Paesi dell’Eurozona. Solo il 26,1% di essi teme infatti che la crisi del debito ellenico possa essere trasmessa agli altri Paesi.
L’allarme di Goldman Sachs: Grexit porterà spread alle stelle
Un’uscita della Grecia dall’Euro, avverte Goldman Sachs, potrebbe determinare una impennata dello spread tra Btp e Bund tedeschi fino a 350/400 punti base. Tra i Paesi più esposti c’è sicuramente l’Italia che della Grecia è il terzo creditore in Europa. Destino simile potrebbe avere la Spagna il cui spread seguirebbe le sorti di quello italiano. Peggio potrebbe andare al Portogallo. L’unico Paese europeo in grado di assorbire meglio il colpo di un default greco potrebbe essere l’Irlanda. In termini di crescita e di ripresa economica ha conseguito i risultati migliori negli ultimi anni.
Coeur: “Non è uno scenario al quale stiamo lavorando”
In merito all’ipotesi “Grexit”, a tranquillizzare tutti c’ha pensato Benoit Coeur. L’esponente del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, intervistato dal giornale francese Alternatives Economiques ha detto: “L’uscita della Grecia non è uno scenario sul quale stiamo lavorando”. Ed ha poi aggiunto: “Non c’è motivo di preoccuparsi per la ripresa della zona euro nel 2015 e nel 2016”. Il membro dell’Eurotower è anche andato oltre la questione del debito greco individuando come unico potenziale ostacolo “la capacità di rafforzare la crescita potenziale” dell’Eurozona. Una capacità “che è stata colpita duramente dalla crisi”.