Bocciatura Riforma Fornero: la questione è tecnico-giuridico ma la ricaduta rischia di essere pesante e molto reale. Stiamo parlando della sentenza della Consulta che boccia l’articolo 24 della riforma delle pensioni del 2011 promossa dal governo Monti. La sentenza complica il quadro dei conti Inps: con il blocco della perequazione, ovvero la rivalutazione legata all’aumento dell’inflazione,
Consulta, ecco i motivi della bocciatura
Per la Consulta il blocco della perequazione 2012-2013 è “incostituzionale”. La riforma delle pensioni era contenuta nel cosiddetto ‘Salva Italia’ e annunciato dall’allora ministro Elsa Fornero che oggi afferma “non fu una scelta mia”.
I motivi della bocciatura dell’articolo 24 del decreto legge 201/2011 da parte della Corte Costituzionale: “L’interesse dei pensionati, in particolar modo i titolari di trattamenti previdenziali modesti, è teso alla conservazione del potere di acquisto delle somme percepite, da cui deriva in modo consequenziale il diritto a una prestazione previdenziale adeguata. Tale diritto, costituzionalmente fondato, risulta irragionevolmente sacrificato nel nome di esigenze finanziarie non illustrate in dettaglio”. Il relatore della sentenza è il giudice Silvana Sciarra.
Rischio per conti pubblici
Tornando alle conseguenze: lo Stato, con la decisione della Consulta, rischia di dover rendere i soldi che sono stati risparmiati sinora. 1,8 miliardi per il 2012 e circa 3 miliardi per il 2013 secondo le stime diffuse all’epoca dall’Avvocatura dello Stato.